Juve in campo con l’orecchio all’Olimpico. Pronta la festa scudetto
FIRENZE – Mica c’è stato bisogno di aspettare il Napoli, per sentirsi campioni d’Italia. La Juventus ha cominciato a fare festa dieci minuti dopo la mezzanotte, sul pullman che lentamente usciva dal ventre del Franchi: la squadra a bordo cantava a squarciagola “E se ne va, la capolista se ne va”, mentre Pereyra dettava il ritmo battendo i palmi delle mani sui vetri, come se fosse un percussionista. E facendo un gran trambusto. Il bus (quello di riserva e non quello ufficiale, perché il passo carraio dello stadio di Firenze è più basso della media e i mezzi più moderni rischiano di incagliarsi) aveva poche centinaia di metri da fare, perché la squadra è scesa alla stazione di Campo di Marte dove la aspettava il charter Frecciarossa che l’avrebbe scodellata a Torino nel giro di due ore e mezzo.
Il treno è partito a mezzanotte a venticinque dal binario 9 mentre sulla carrozza centrale i più giovani cantavano e ballavano e saltavano lungo il corridoio: tra i più scatenati, Dybala, Pogba, Bonucci e i due dj ufficiali della squadra, Cuadrado e Pereyra, mentre Barzagli e Buffon cercavano silenziosamente di farsi i fatti loro qualche sedile più in là così come Khedira e Lichtsteiner, che chiacchieravano a bassa voce in tedesco. In vista del lunedì di festa, Alleegri ha cambiato i programmi originari, spostando il giorno di riposo a domani e convocando la squadra intera per questo pomeriggio a Vinovo. L’allenamento comincerà alle 15, quindi esattamente quando inizierà a Roma-Napoli. “Prima lavoriamo. Poi, casomai, festeggiamo”, ha detto l’allenatore, che ha voluto tenere unito il gruppo nel giorno più significativo della stagione: godersi lo scudetto ognuno per conto proprio sarebbe stato oggettivamente meno elettrizzante, e poi c’era comunque l’opportunità di scatenare la festa a beneficio delle televisioni, dalle quale la Juve ricava i soldi per campare da re, e da trionfatrice. Se tutto va come sembra che debba andare, dunque, i bianconeri esulteranno tutti assieme sul campo di allenamento dello Juventus Center, e sarà la prima volta che lo scudetto avrà una scenografia del genere. Anche due anni fa lo scudetto arrivò senza giocare, di sabato (la Roma perse inopinatamente l’anticipo di Catania), ma nel bigio albergo di periferia dove la squadra passa la vigilia delle partite interne. Il primo scudetto del quinquennio fu vinto a Trieste, dove il Cagliari giocava le partite “in casa”. Il secondo allo Stadium, contro il Palermo. Il terzo, appunto, nell’hotel di Leinì. Il quarto ancora a Torino, contro la Sampdoria. Il fatto che il quinto possa arrivare senza gente attorno non inquieta Allegri: “Vincere sul campo è bello, per carità, ma non diciamo cazzate: io oggi faccio il tifo perché il Napoli non vinca, prima si festeggia e meglio è”. juventus
- Protagonisti:
- massimiliano allegri
Fonte: Repubblica