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Totti rappresenta la ribellione del calcio, una leggenda epica

L ‘atto di ribellione più grande. Quello contro le leggi del tempo e della natura. La storia di ieri sera verrà raccontata e sempre ingigantita, ad ogni ricordo. Perché è cosi che nascono le leggende. L’errore di tutti è stato forse quello di pensare che si trattasse di una storia normale, con protagonista Totti, antagonista Spalletti. E’ stato tirato in ballo qualsiasi cosa, in questi giorni. Antropologia e romanità, doveri e diritti. Abbiamo cercato di chiudere il tutto in una gabbia di razionalità, ragione, giudizio.

E il calcio come al solito si è ribellato. Ha scelto da solo, ha scelto l’epica come strumento di comunicazione. Ieri sera Totti è stato un po’ l’eroe di tutti noi. Non per la maglia che indossa, non per quello che rappresenta in campo. Per i suoi no. No al declino. No al tempo che avanza, che vorrebbe spegnerti un po’ , piano piano, tutti i i giorni.

Il rottamatore della rottamazione. Ieri sembra cambiato tutto, e invece non è cambiato nulla. E’ solo che il Dio del calcio ha guardato giù benevolo ed ha concesso una speranza a tutti. Che il tempo si possa fermare, che si possa vivere per sempre in un oggi radioso, che ci si debba ribellare anche all’inevitabile.

Stamattina è tornato tutto come prima, Totti è un giorno in più vicino ai 40. Il tempo proseguirà la sua corsa. Lui proverà ancora a fermarlo e alla fine, comunque, dovrà arrendersi, come chiunque. Non è previsto ancora l’addio, c’era il rischio che la storia si chiudesse così, quasi senza celebrazioni. Inaccettabile. Il calcio voleva una festa. Il calcio c’ha pensato da solo.
 

Fonte: SkySport

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