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Ma il prezzo da pagare è stato alto, per un organico senza alternative di qualità e non sfruttato fino in fondo da Sarri: che ha preferito non ruotare quai mai i suoi titolarissimi, finendo per arrivare allo sprint con una squadra stremata. Non è il momento dei bilanci, però. Anche se il sogno scudetto è ormai andato in fumo, infatti, il Napoli dovrà adesso trovare la forza per rimettersi in piedi e difendere perlomeno il secondo posto: che vale la qualificazione diretta per la Champions ed è vitale per il futuro della società. La furia di De Laurentiis a San Siro, in tribuna d’onore e poi pure all’interno dello spogliatoio, si spiega proprio col suo timore di compromettere sul rettilineo finale gli sforzi di un’intera stagione. Il presidente ce l’aveva soprattutto con l’arbitro Rocchi, per il gol irregolare di Icardi che ha agevolato la vittoria dell’Inter e condizionato il resto della gara. Serpeggia tra i tifosi il sospetto di un complotto e il numero uno azzurro si sta convincendo a sua volta di essere in credito con il Palazzo: specialmente per la stangata inflitta a Higuain.
A De Laurentiis, però, non è andato giù nemmeno l’atteggiamento dei suoi giocatori, che si sono arresi troppo in fretta dopo il vantaggio dell’Inter. Guai se gli errori arbitrali diventano un alibi, rischiando di fare annegare il Napoli nel vittimismo. Ritornare subito in campo, in questo senso, può essere dunque un vantaggio. La sfida infrasettimanale di martedì sera contro il Bologna offre infatti agli azzurri la chance per reagire in fretta, con l’aiuto dei tifosi del San Paolo. Sarà l’ultima partita senza Higuain e la squadra di Sarri deve vincerla per forza, per non arrivare con l’acqua alla gola alla resa dei conti del 25 aprile all’Olimpico, contro la Roma. Ora l’obiettivo è il secondo posto e almeno non c’è più il peso supplementare del sogno scudetto da sostenere. Una consolazione magra, certo. Ma anche una spinta per ritrovare la serenità e provare a ripartire, a caccia della Champions.
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Fonte: Repubblica