Al di là della conquista dei tre punti, la vittoria domenicale è servita anche a recuperare alcuni giocatori alla ricerca della miglior condizione psicofisica, che non stavano attraversando un periodo particolarmente felice. E’ il caso, in particolare, di Marek Hamsik, che nelle ultime settimane aveva mostrato un rendimento alquanto altalenante, ma che contro il Verona è stato autore di una prestazione eccellente. Il capitano partenopeo ha deliziato la platea del San Paolo con succulenti assist e belle giocate in mezzo al campo, fornendo così una risposta concreta a chi gli chiedeva di prendere per mano la squadra dopo la squalifica di Higuaìn. Altro giocatore chiamato a dare una risposta sul campo era Manolo Gabbiadini, ed anche i responsi da lui forniti sono stati, senza dubbio, positivi. Con un gol realizzato, ed altri tre sfiorati, l’ex Sampdoria ha potuto finalmente mettere in mostra le sue qualità, in una gara vissuta da assoluto protagonista.
In via più generale, va rilevato come la sfida col Verona abbia visto il Napoli tenere anche un atteggiamento difensivo solido ed efficace. E’ chiaro che la retroguardia partenopea sia stata favorita in questo anche dal valore non eccelso dell’avversario, ma era comunque importante che la retroguardia ritrovasse quella concentrazione e quella impermeabilità che, da quella fatidica sconfitta contro la Juventus, era un po’ venuta a mancare.
Sul fronte offensivo, invece, insieme alle già citate ottime prestazioni di Hamsik e Gabbiadini, contro gli scaligeri la formazione di Sarri ha pure ritrovato quella fluidità nelle giocate e nei movimenti offensivi che ne ha propiziato le fortune in questa stagione. Nello specifico, la difesa di Del Neri è stata letteralmente torturata dai tagli perpetui di Callejòn, mai letti con efficacia dallo sventurato Souprayen, che probabilmente avrà tirato pure un sospiro di sollievo quando il cartellino rosso ha messo fine alle sofferenze provocategli dall’esterno spagnolo. Il gioco d’attacco napoletano ha poi tratto beneficio dalla giornata ispirata di Lorenzo Insigne, ottimo in fase di suggerimento e preciso e coraggioso dagli undici metri, per la rete del 2-0. La pregevole qualità della manovra del Napoli contro il Verona è però stata favorita soprattutto dall’atteggiamento in campo di un elemento che non catturerà l’occhio dei tifosi come i suoi compagni d’attacco, ma che con la sua regia e il suo lavoro oscuro permette al bel gioco di svilupparsi: stiamo parlando ovviamente di Jorginho. Contro la sua ex squadra, l’italo-brasiliano ha fornito l’ennesima prova di sagacia tattica e personalità, riscattando la prestazione in ombra contro l’Udinese. Al di là dei passaggi e degli assist, l’importanza di Jorginho è stata evidente nel lavoro in fase di recupero del pallone e nell’autorità con la quale dettava, anche senza palla, lo sviluppo iniziale della manovra dei suoi, risultando un punto di riferimento prezioso anche per i compagni meno dotati tecnicamente.
Come già abbiamo detto in riferimento alla retroguardia, a maggior ragione bisogna ammettere che quanto di positivo messo in mostra offensivamente dagli azzurri non può non essere messo in relazione al valore modesto dell’avversario. In queste prossime partite, soprattutto nelle trasferte con Inter e Roma, senza voler sottovalutare l’ostica sfida col Bologna, il Napoli avrà quindi molto da dimostrare. Dovrà riuscire, lontano dai conforti del San Paolo, a modificare un trend tutt’altro che entusiasmante negli scontri diretti con le altre grandi. Per quanto il primo posto appaia molto difficile da raggiungere, gli azzurri dovranno proferire il massimo impegno per non mettere al rischio la seconda posizione, insidiata da una Roma rigenerata dopo il ritorno di Spalletti. Se perdere lo scudetto contro una Juventus (per vari motivi) imbattibile non inficerebbe l’eccellente percorso della squadra in campionato, compromettere il prezioso secondo posto sarebbe invece un duro colpo da incassare per gli affezionati ai colori azzurri.
OBIETTIVO NAPOLI – Gli azzurri ritrovano gioco e convinzione contro il Verona
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