Juventus, Allegri: “La nostra grandezza è ragionare da piccoli”
Massimiliano Allegri (agf) TORINO – La Juve è in fuga. Sei punti in più della seconda a sette giornate dalla fine del campionato rappresentano una discreta assicurazione, se non addirittura una mezza sentenza sul quinto scudetto consecutivo dei bianconeri. Che hanno anche il calendario dalla loro parte: la pratica, come ha detto Chiellini in settimana, potrebbe davvero essere chiusa già a fine mese, nel weekend del 24-25 aprile, quando Juve e Napoli faranno rispettivamente visita a Fiorentina e Roma. Nelle ultime sette giornate i bianconeri hanno collezionato 8 punti in più degli azzurri. Se la Liga potrebbe essersi riaperta, dopo il colpaccio del Real in casa del Barça, la Serie A sembra aver chiuso mezzo sipario. E’ infatti difficile immaginare come questo tricolore potrebbe prendere una strada diversa da quella per Torino. L’inatteso scivolone del Napoli in casa di un’Udinese che ha ipotecato la salvezza è stato “teleseguito” da Allegri e da molti giocatori juventini in una sala del centro sportivo di Vinovo, durante il pranzo, al termine di una seduta mattutina di scarico che ha visto l’ammaccato Dybala lavorare ancora a parte. “Se il Napoli dovesse perdere punti a Udine, chiaramente non mi dispiacerebbe” aveva ammesso ieri sera il tecnico livornese. Detto, fatto. E come se non bastasse, oltre al doppio break di svantaggio, i partenopei dovranno anche fronteggiare la squalifica del loro uomo più forte, quell’Higuain che ha perso la testa mentre il suo Napoli perdeva di vista la vetta.
IL VIDEO DI JUVENTUS-EMPOLI
ALLEGRI LODA LA PICCOLA GRANDE JUVE – Una Juve non bella ma comunque vincente si è goduta ieri la 20° vittoria nelle ultime 21 uscite, riprendendo subito il suo passo-scudetto. “Essere grandi significa saper ragionare da piccoli: altri tre punti verso il nostro obiettivo!”, ha twittato Allegri, contento di una squadra che sa trasformarsi in una agguerrita provinciale, ma con il cinismo delle grandi. Il tecnico ha apprezzato soprattutto l’ottima prova offerta da Rugani, finalmente sugli standard dell’anno scorso: “Sinceramente ero più tranquillo del solito – ha detto l’ex centrale dell’Empoli -. Le mie certezze stanno aumentando. E mi ha riempito di orgoglio sentire Chiellini dire che dovrei restare alla Juve per 10-15 anni. Spero di non deluderlo, farò di tutto per realizzare le sue belle parole”. Allegri ha apprezzato molto anche le prove di Pogba e Morata, che hanno confermato l’ottimo momento di forma. Male invece Pereyra, la controfigura del giocatore ammirato nella scorsa stagione: inutile la scossa del tecnico, che alla vigilia di Juve-Empoli gli aveva pubblicamente chiesto di “fare la differenza di qui alla fine”. Brutte notizie anche da Chiellini, al quinto ko (problema muscolare alla coscia) di una stagione a dir poco tormentata. Il difensore, che per la terza volta consecutiva si è infortunato al rientro (era già successo contro l’Inter e il Frosinone), si sottoporrà agli accertamenti medici soltanto domani, come impone la prassi bianconera.
CAVANI APRE: “CONTENTO CHE L’ITALIA MI VOGLIA” – Ma oggi la Signora ha motivo di sorridere anche per le ultime dichiarazioni di Cavani, ormai separato in casa Psg. Dopo essere stato scavalcato anche dal giovane Ongenda nelle gerarchie del suo tecnico Blanc, il “Matador” ha strizzato l’occhio alla Serie A: “È davvero dura per me capire il motivo di quello che sta capitando quest’anno. In Italia ho trascorso sette stagioni importantissime per la mia carriera. Mi fa piacere che le squadre italiane chiedano di me, mi vogliano”. La Juve ha già preso contatti con l’entourage di Cavani (è pronto uno stipendio da 5-6 milioni a stagione, ai limiti del tetto salariale bianconero), ma dovrà fronteggiare la maxi-richiesta del Psg (40-50 milioni per il cartellino) e intanto guardarsi dalla concorrenza forte della Premier League, in testa di quel Chelsea che, a differenza di Madama, non può però garantire all’attaccante uruguaiano un posto al sole dell’Europa che conta. juventus
- Protagonisti:
- massimiliano allegri
Fonte: Repubblica