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Fiorentina-Sampdoria 1-1, i viola non sanno più vincere

FIRENZE – La Fiorentina non sa più vincere, l’astinenza si allunga a cinque partite. La Sampdoria da viaggio convince, e senza due prodezze di Tatarusanu, avrebbe regalato al suo tecnico un successo importante in chiave salvezza e, forse, particolarmente sentito proprio dal suo allenatore. Il principio è di quelli da raccontare, in questa chiave. Vincenzo Montella entra in campo e il Franchi lo applaude a lungo. L’aeroplanino si emoziona e ricambia. Una bella cartolina per una civiltà calcistica che in Italia è ancora tutta da scrivere.  Poi il minuto di silenzio per Cesare Maldini. Rispettato. Sentito. Due istantanee per introdurre un primo tempo denso di gioco del calcio, di idee, di palloni mai buttati lì a caso, di lunghe geometrie per cercare il gol, di duelli in velocità bellissimi come Tello e Dodò o di fisicità, altrettanto intensi, come tra De Silvestri e Alonso, sul lato opposto.

Due gol di ottima fattura, il primo uno scambio elementare e per questo apprezzabilissimo tra Ilicic e Borja, con lo sloveno che appoggia sul lato opposto; poi Alvarez, al termine di una manovra infinita, inistita, di quelle che fanno impazzire un tecnico, perché nessuno vuole sprecare palla, fino alla realizzazione, tiro da biliardo di Alvarez, paletto e rete dove Tatarusanu non può arrivare. Il portiere rumeno era invece arrivato alla grandissima, con la punta delle dita, a togliere a Quagliarella l’ennesimo prodigio di questo attaccante che sa fare cose difficili come nessun altro al mondo. Una rovesciata acrobatica, dal limite dell’area, destinato in fondo al sacco. A meno di un’altra prodezza, appunto. E ancora Ilicic che scambia con Borja Valero al limite, come due docenti universitari di Calciologia, dissertazioni sempre piacevoli, e poi sfiora l’incrocio. Il tutto in un’atmosfera di grande correttezza, la degna prosecuzione del fair play e della signorilità della vigilia, elementi griffati Montella e Paulo Sousa. 

La ripresa non muta gli equilibri. Certo, la Viola prova a dare uno scossone al suo ritmo gara ed è efficace nella “geografia” della partita. Ma la Sampdoria tiene bene, disinnescando il gioco sui lati, come già detto. E si ripropone sempre. Cominciano i cambi, dettati dal caldo. Montella perde Correa, sciagurato nel commettere il secondo fallo da ammonizione in attacco. Non invidiamo il quarto d’ora che aspetterà l’argentino nello spogliatoio… Qualcuno finisce la benzina: per esempio Dodò, che ha annullato alla grande la mina Tello. Qualcun altro si fa male: per esempio Babacar, risentimento muscolare all’inguine dopo uno scontro con Viviano. Cosa che costringe Sousa a schierare Zarate falso nueve. Se la Viola attacca (Ilicic ha scosso una traversa su punizione e Kuba – oggetto misterioso – segna ma in posizione irregolare), Quagliarella vuole a tutti i costi offrire la specialità della casa, vedi alla voce “prodezza”. La sua bordata dal limite accentrandosi, in corsa è vincente, ma Tatarusanu vola e devia, sull’incrocio dei pali… Il centravanti lo manda a quel paese: è la foto che manda il match ai titoli di coda.   
 
FIORENTINA: Tatarusanu 7,5 – Tomovic 6, Gonzalo R. 6, Astori 5,5, Alonso 5,5 – Badelj 6,5 (46′ Vecino 6), T.Costa 5,5 (70′ Blaszczykowski 5,5) – Tello 5,5, Borja Valero 6,5, Ilicic 7 – Babacar 5,5 (62′ Zarate 6). All. Sousa
SAMPDORIA: Viviano 6,5 – Cassani 6, Diakitè 5,5, Ranocchia 6, De Silvestri 7 – Kristicic 5,5 (66′ Ivan 6), Fernando 6, Dodò 6,5 (85′ Moisander sv) – Correa 5, Alvarez 7 (63′ Soriano 5,5)- Quagliarella 6,5. All. Montella.
ARBITRO: Gervasoni 7
RETI: 24′ Ilicic; 39’Alvarez 
NOTE: osservato un minuto di silenzio in memoria di Cesare Maldini. Ammoniti: Cassani, G.Rodriguez, Krsticic, Correa. Espulso per doppia ammonizione Correa.  Fiorentina

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Fonte: Repubblica

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