Paolo Bergamo: “Bonucci-Rizzoli? Ho arbitrato spesso il Napoli di Maradona, ognuno ha il suo carattere e la sua maniera di arbitrare”
A Radio Crc nel corso di “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Paolo Bergamo, ex designatore della serie A
“Il calcio è imprevedibile, ma stiamo assistendo ad un campionato avvincente in cui Napoli e Juve sono sullo stesso piano. La differenza la farà la tensione e chi avrà nervi più saldi potrà aspirare alla vittoria finale.
E’ difficile dare giudizi su una singola giornata di campionato perché dipende sempre dagli arbitri designati. L’arbitro non gioca sempre da titolare, ha un turno di riposo e un turno in cui viene impegnato e può accadere che in una giornata i più forti sono a casa, ma in Italia possiamo vantarci di arbitri come Rizzoli, Banti, Orsato, Mazzoleni che ce li invidiano in tutta Europa, ma poi una giornata nera può capitare anche a loro.
Rizzoli è il nostro arbitro di maggiore esperienza e può capitargli una giornata meno felice, ma questo non può inficiare la sua carriera e nemmeno il campionato degli arbitri che stanno portando avanti molto bene.
Alex Sandro non so perchè Rizzoli non l’abbia ammonito, l’arbitro può sbagliare come un giocatore, non credo che questo debba allarmare Napoli e Juventus che stanno disputando un campionato strepitoso. Napoli gode di massimo rispetto come le altre società, per cui sarei molto attento ma sicuro che le prestazioni saranno all’altezza.
Bonucci-Rizzoli? Ho arbitrato spesso il Napoli di Maradona, ognuno ha il suo carattere e la sua maniera di arbitrare. Oggi è difficile dare un giudizio per un episodio, anche per me è difficile commentarlo perché i giocatori dovrebbero avere un comportamento corretto nei conforti dell’arbitro, ma volte si eccede e l’arbitro deve essere psicologicamente pronto.
Sudditanza psicologica? Ci sono giocatori di grande personalità ed arbitri di grande personalità e ci sono momenti in cui non riesci a dare il meglio di te stesso.
La moviola? I mezzi tecnici nel futuro saranno indispensabili, ma dovremo essere pronti ad accettare situazioni che possono far male ugualmente, perché non sarà facile stabilire con certezza quanto avvenuto in campo anche attraverso le immagini. Risolveremo tutto quando la cultura calcistica sarà più matura e meno tendente al complotto.
Sono all’estero per cui non ho visto l’episodio, ma non è detto che un calcio di rigore porti ad un’ammonizione. Dipende se è imprudente o negligente perché il regolamento non prevede più la volontarietà”.
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