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Reina: «Il tweet per il Bayern? Juventini, tifo sempre per le mie ex squadre»

Fu amore a prima vista: il tempo necessario per accorgersi che, al riparo di quelle spalle, si sarebbe avvertito un senso di protezione. Fu in un giorno, in un’ora e mezza, in un istante, nell’esperienza sensoriale dell’impatto, nella consapevolezza d’avere mani forti nelle quali adagiarsi. Ci sono storie, racchiuse nel pallone, che vanno oltre il calcio e quando Pepe Reina è arrivato aNapoli, s’è scatenata la fusione, ch’è diventata magìa, che ha plasmato un totem ad immagine e somiglianza d’una città che s’è specchiata in quell’uomo così grande e grosso, almeno quanto il proprio curriculum, ed a lui ha consegnato (simbolicamente, silenziosamente) un testamento: lasciarsi guidare. «E io sogno di chiudere la carriera solo dopo aver vinto lo scudetto qua».

IL TWEET CHE HA FATTO ARRABBIARE I BIANCONERI

Reina, quando si dice un idolo.

«Non so se sia vero, forse sì, però io sento l’affetto di Napoli e ciò è accaduto dal primo giorno. E’ stata empatia allo stato puro, immediata».

Il capo carismatico d’una squadra, lasciando a Higuain l’autorevolezza tecnica e dunque «l’altra» leadership.

«Stiamo parlando d’un calciatore, el Pipa, che è tra i primi cinque attaccanti al Mondo. Non soltanto giocatore straordinario, ma per noi – e per chiunque lo avesse – fondamentale. Il Napoli ha la fortuna di poterselo godere e ce lo godiamo».

(…)

Ha fatto arrabbiare gli juventini, con quel tweet al gol di Thiago Alcantara.

«Ma io sono sempre stato tifoso delle squadre nelle quali ho giocato: un anno fa esultavo quando il Napoli segnava; oggi lo faccio per il Bayern. Io sono amico dei miei amici, tutto qua».

corrieredellosport

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