Elkann: ”Grande Juve, nonostante l’arbitro”. Allegri: ”Ora prendiamoci lo scudetto”
Massimiliano Allegri (reuters) TORINO – Rabbia, sì, ma anche tanto orgoglio. Il giorno dopo il pesante ko in rimonta subìto in casa del Bayern Monaco (da 0-2 a 4-2 ai supplementari), un foglio di via dalla Champions League, è per la Juventus un concentrato di emozioni contrastanti. Da una parte c’è l’orgoglio per la grande impresa sfiorata, per aver fatto vedere i mostri a una corazzata come il Bayern. Per quel piccolo capolavoro tattico che per 70 minuti è stato il 4-5-1 d’emergenza disegnato da Allegri. E più in generale per l’ennesima prova di maturità europea superata da una Juve avanti anni luce rispetto al resto d’Italia. Dall’altra parte c’è però la rabbia per aver gestito male gli ultimi 20 minuti di gioco. Per aver regalato sul gong il pallone del 2-2: tu quoque, Evra, uno dei più esperti del gruppo. Per gli infortuni, soprattutto quelli figli di qualche azzardo di troppo, che hanno accorciato tremendamente la panchina: no, Sturaro e Pereyra non valgono i risolutivi Coman e Thiago Alcantara. Eccola, la differenza principale tra i campioni di Germania e quelli nostrani. Arrabbiati, questi ultimi, per alcune sviste arbitrali che pesano, specie se sommate alle topiche combinate da Atkinson all’andata: il gol annullato a Morata al 22′ (fuorigioco inesistente), sullo 0-1, la mancata espulsione di Kimmich al 39′, il gol del definitivo 4-2 “macchiato” da un fallo su Pogba. Come a dire che il mezzo suicidio bianconero è stato in qualche assistito, per non dire propiziato, dal fischietto svedese Eriksson, destinatario delle comprensibili lamentele di un furioso Marotta, che oltre a denunciare un “rammarico doppio, perché il gol annullato a Morata è un errore clamoroso” ha chiesto “più rispetto per il calcio italiano”.
Dito puntato sull’arbitro anche da parte di John Elkann: “La Juventus è una grandissima squadra e lo ha dimostrato dominando la partita contro il Bayern Monaco. Ci sono giocatori che hanno fatto una partita straordinaria, come Cuadrado che ha dimostrato di essere un grande calciatore. Indubbiamente dispiace moltissimo il risultato perché avevamo la partita in mano e perderla così all’ultimo minuto non è stato bello” ha detto il presidente di Exor. “L’elemento arbitrale è imprevedibile non c’è dubbio, ma se si guarda a ciò che è accaduto a Torino e Monaco, l’elemento arbitrale ci ha giocato molto sfavorevolmente ma la Juve ha dimostrato di saper giocare bene nonostante gli arbitri. Ora c’è il derby, ci sono obiettivo importanti, il campionato e la Coppa Italia”.
La moviola non è invece al centro dei pensieri di quell’Allegri che invita la squadra a non piangersi addosso, riportandola sui binari del campionato e della Coppa Italia: “Siamo stati grandi ma non abbastanza; ora però non c’è tempo per la delusione e le lacrime! Ci aspettano obiettivi importanti!”, il tweet dell’allenatore. Dietro l’angolo c’è il derby di domenica contro il Torino. All’orizzonte, come avevamo anticipato su questa pagine, c’è anche il rinnovo del contratto dello stesso Allegri. Questione di giorni, una settimana al massimo, e verrà annunciato l’accordo fino al 2019 con ingaggio che passa da 3,5 a circa 5 milioni. In un momento difficile un segnale di stabilità e di programmazione identico a quello che era stato dato qualche mese fa prolungando l’accordo di un Morata allora in crisi.
Tanta fierezza e pochissima delusione anche nei cinguettii dei giocatori. “Orgoglioso di questa Juve”, è il telegramma del ritrovato Morata. “Orgoglioso di questa squadra, a testa alta!”, è il messaggio-fotocopia di Cuadrado. “Fiero e orgoglioso di far parte di questo gruppo – è il pensiero affidato da Bonucci a Instagram -. Siamo stati ad un passo. È vero non conta, ma dentro di noi dobbiamo avere la consapevolezza che questa partita ci farà maturare ancora di più. Inutile piangersi addosso, guardiamo avanti. Domenica c’è una sfida da vincere. Quello deve essere il nostro unico pensiero”. Per evitare contraccolpi psicologici, la Juve deve archiviare in fretta Monaco di Baviera e riprendere il passo-scudetto. “Orgoglioso di far parte di questo gruppo! Nessun rimpianto, ce la siamo giocata alla pari”, ha twittata Dybala, il goleador dell’andata costretto a seguire il ritorno dal divano di casa con qualche (piccola) possibilità di rientrare per la stracittadina all’Olimpico granata. Stesse emozioni per Marchisio, altro illustre telespettatore: “Mancava davvero poco. Dispiace tantissimo, ma sono super orgoglioso di voi! Siamo grandi e tosti!”. Ha teleseguito la partita anche quel Pepe Reina che, festeggiando la rete dell’ex compagno di squadra Thiago Alcantara con un chilometrico “gooooooooooooool!” si è giocato i suoi pochi follower bianconeri. Il suo collega Buffon ieri sembrava più felice che scornato: “Abbiamo fatto un altro passo avanti nel nostro percorso di crescita”, ha rilevato il numero uno dei numeri uno, prossimo a cancellare il record di imbattibilità in Serie A di Seba Rossi. E pazienza se a qualcuno è parso di sentire una di quelle frasi-tormentone di Giampiero Ventura poco gradite a tanti tifosi granata. juventus
- Protagonisti:
- John Elkann
- massimiliano allegri
Fonte: Repubblica