Milan, che figuraccia: assolto magazziniere Milanello, non era furto
L’ingresso del centro di Milanello MILANO – Un’assoluzione dopo un arresto in flagranza di reato: se non è un inedito giurisprudenziale, poco ci manca. Il caso giudiziario arricchisce il già caotico panorama del Milan, col conflitto malcelato tra i due amministratori delegati Barbara Berlusconi e Adriano Galliani e quello altrettanto scoperto tra Silvio Berlusconi e l’allenatore Sinisa Mihajlovic. La figuraccia del club al tribunale di Varese è clamorosa. L’assolto è Mustapha Medhoun, 52 anni, magazziniere ed ex cognato di Galliani, arrestato lo scorso dicembre, con l’accusa di furto di attrezzatura sportiva, dopo la segnalazione della società stessa alla Digos varesina, che installò le telecamere a Milanello per le verifiche su movimenti sospetti.
La denuncia era stata presentata dalla direzione del personale e avallata dal dipartimento di sicurezza del club, che fanno entrambe capo a Barbara. In seguito all’arresto, Medhoun venne licenziato dal Milan e ora, con la sua assoluzione, si apre dunque il capitolo relativo all’eventuale richiesta di reintegro: il dipendente ha già impugnato il licenziamento. A suo carico – e di un altro magazziniere, licenziato a sua volta – resta comunque un secondo possibile rinvio a giudizio. Il procedimento è ancora in fase istruttoria e riguarda gli indumenti e l’attrezzatura sportiva col marchio del club trovati nella sua abitazione e in quella del collega, durante la perquisizione della polizia. Il primo punto a favore di Medhoun sarà più chiaro dalle motivazioni della sentenza.
Appare tuttavia evidente fin d’ora che il giudice ha ritenuto il materiale sequestrato nell’auto dell’ex parente di Galliani – è il marito della sorella dell’ex moglie del dirigente rossonero – semplice frutto di omaggi e regali, per i quali non c’è reato. In particolare l’ex centrocampista del Milan Emanuelson aveva testimoniato a favore dell’imputato, dichiarando di avere regalato “all’amico Mustapha” il paio di scarpette da calcio trovate nel portabagagli della macchina. E’ dunque caduta l’accusa di furto. Prosegue inarrestabile, invece, la caduta d’immagine del Milan.
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Fonte: Repubblica