OBIETTIVO NAPOLI – Importante successo al Barbera nonostante la poca concretezza
Controllando un Palermo alla cerca della propria identità, dopo l’ennesimo cambio in panchina, il Napoli è riuscito a portare a casa i tre punti nella trasferta del Barbera, fondamentali per mantenere invariate le distanze da Juventus e dalla Roma inseguitrice.
Vittoria che non è stata mai particolarmente in discussione, vista la scarsa pericolosità dell’avversario, ma che però ha messo in mostra un Napoli poco concreto e cattivo nello sfruttare le debolezze dei rosanero.
La squadra di Sarri ha tenuto costantemente in mano il pallino del gioco, cercando di costruire potenziali occasioni da rete e imbastendo, soprattutto nel primo tempo, buone trame offensive, grazie soprattutto ai movimenti senza palla dei centrocampisti e alla grinta mostrata dai giocatori nei recuperi di palla. Tuttavia, con l’andare dei minuti, si è fatta sempre più evidente la difficoltà degli azzurri nel finalizzare la costruzione della manovra e il gran possesso palla. La sensazione a fine gara è stata che se il Napoli non avesse trovato la rete sul rigore, avrebbe poi incontrato grosse difficoltà a sbloccare il risultato. Il che non è che si possa proprio attribuire a chissà quale gran tenuta difensiva del Palermo, che di spazi ne ha concessi, e pure tanti, nel corso della gara. E’ sembrato, piuttosto, che gli azzurri troppo spesso amino “complicarsi la vita” con soluzioni troppo complicate, compiacendosi della propria superiore qualità, faticando poi nel momento in cui bisognerebbe “ammazzare la partita”, con il cinismo della grande squadra. A volte, in gare dove la superiorità è evidente e l’avversario si dimostra incapace di impensierire la fase difensiva, potrebbe rivelarsi utile anche un atteggiamento tattico differente. Nello specifico, stasera è parso chiaro come a volte Higuaìn rimanesse troppo isolato davanti e spesso per entrare con maggior frequenza nelle azioni dei suoi era costretto a lasciare senza presidio l’area di rigore. Soprattutto nella ripresa, al Pipita è venuta del tutto a mancare l’assistenza di Hamsik, cosicché la squadra faticava a proporsi con adeguata presenza nel cuore dell’area. Ecco che quindi l’idea di inserire una seconda punta a fianco di Higuaìn, avrebbe potuto rivelarsi utile per fornire un’ulteriore variante tattica al gioco partenopeo. Per tutta la gara, invece, il Napoli ha cercato di far male al Palermo cercando di sfruttare lanci sui tagli degli esterni o cross bassi quando si arrivava sulle fasce, spesso preda della difesa di Novellino. In tal modo si è persa di vista anche la possibilità di sfruttare gli spazi lasciati dagli avversari, anche a causa di scarsa precisione nelle giocate o scelte eccessivamente complicate nell’ultimo passaggio.
Da lodare, invece, insieme alla regia di un ottimo Jorginho, l’atteggiamento della retroguardia, sempre alta e pronta a prevenire ogni situazione di pericolo, attenta sia nell’applicazione del fuorigioco che nelle marcature individuali.