FIRENZE – Una mano. La mano di Gollini tiene in vita all’ultimo istante il verona. La mano aperta del portiere che toglie a kalinic la gioia di un gol dal peso specifico alto ma dal valore psicologico ancora più alto. Finisce così un bruttissimo testacoda. La Fiorentina a bassi ritmi è una squadra da scapoli e ammogliati. Il Verona impaurito dagli schiaffi della Samp, pensa al tempo perduto perché quando gioca il tutto per tutto fa traballare la nobile decaduta. Insomma. L’1-1 sembra non servire proprio a nessuno. Né alla Viola, il cui male oscuro continua; né al Verona, che non riesce a ridurre le distanze dalla speranza.
Il primo tempo è intenso e incisivo… Quanto la parte di Bruce Willis nel noto spot che reclamizza un gestore telefonico. “Thanks, man!” infatti è la sola esclamazione da fare, rivolgendoci a Tello, la cui velocità – ben controllata quasi sempre da Fares – dopo 40 minuti di buco nero, fa la differenza. Cross radente, Zarate va incontro al pallone e calcia. Bianchetti cerca la chiusura e trova una deviazione che è fartale a Gollini. Il resto? Un giro palla insulso, senza ritmo, la statistica più significativa è data da 36 palle perse dalle due squadre. Facciamo gli avvocati difensori: forse la Viola è psicologicamente colpita dagli schiaffoni presi in Europa Cup e con la Roma. Ma è proprio questo che Paulo Sousa – in versione dr. House – fa ampio turnover davanti, dove in panca siedono Ilicic, Kalinic e Bernardeschi tutti d’un colpo. E il Verona si arma di pazienza visto che con la Sampdoria la foga l’ha tradito tre volte in mezz’ora. Mettiamola così…
Insomma, oltre il gol, la nota di cronaca è l’infortunio fortuito e forse serio, al ginocchio, che Tomovic patisce dopo appena 180 secondi, toccato duro da Rebic, in modo del tutto fortuito. Dio del calcio, regalaci una partita! E’ l’invocazione che apre il secondo tempo. La preghiera è ascoltata da Eupalla. Ritmi più alti, profondità, ma è il Verona a scrollarsi di dosso le paure e a farsi notare. Astori apre il suo brutto secondo tempo stendendo Greco quasi da ultimo uomo. Gavillucci lo grazia e farà lo stesso quando il centrale regalerà sul finire di tempo una palla a Rebic davanti alla porta, scalciandolo al corpo. Rigore negato, chissà perché… Temendo evidentemente l’apatia o l’appagamento, ecco Bernardeschi al posto di un non convicente Tino Costa. La mossa però prevede l’abbassamento di Borja Valero e l’ennesima impressione che il “professore” spagnolo poco ami questa soluzione.
La Viola ha ampie praterie per ripartire ma negli ultimi metri mancano lucidità e killer istinct. Capita con Babacar, corpo estraneo, ma anche con Kalinic, che solo allo scadere, chiamando in causa Gollini, si fa notare. A 4 minuti dalla fine, Pisano svetta sul secondo palo da palla inattiva e infila il gol dell’1-1, premio a un esterno cresciuto molto, magra consolazione per gli ospiti che hanno poco da Pazzini, qualche tiro fuori di poco da Siligardi e solo un acuto di Toni, che calcia sul corpo di Tatarusanu una bella girata. Il dr. House Paulo Sousa, invece, non ha ancora trovato la cura giusta.
Fiorentina-Verona 1-1 (1-0)
FIORENTINA: Tatarusanu 6 – Tomovic sv. (7′ Roncaglia 5.5), Astori 5.5, Alonso 6 – Fernandez 5,5, B. Valero 6, Costa 5 (54′ Bernardeschi 6), Pasqual 5 – Tello 6,5, Babacar 4,5 (75′ Kalinic 6), Zarate 6,5. All. Paulo Sousa
VERONA: Gollini 6,5 – Pisano 6,5, Bianchetti 6,5, Helander 6,5, Fares 6,5 – Greco 6 (59′ Siligardi 5,5), Marrone 5,5 (79′ Emanuelson 6) – Wszolek 6 (72′ Pazzini 5), Ionita 6, Rebic 6 – Toni 5,5. All. Del Neri
ARBITRO: Gavillucci 5
RETI: 40′ Zarate, 86′ Pisano.
NOTE: ammoniti: Helander, Astori, M. Fernandez. recupero: 2′ e 4′.
serie A
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Fonte: Repubblica