Verratti per l’Italia, il Psg si arrende: stop e zero rischi in vista dell’Europeo
Marco Verratti si ferma per non fermarsi più. E’ l’unico modo per guarire dalla pubalgia (“infiammazione della sinfisi pubica”, ha precisato il suo allenatore Blanc) che lo tormenta ed evitare che si cronicizzi. Con rischi, in quel caso, anche per tutta la sua carriera. E dunque è pure l’unico modo per fare tutti contenti. Il Psg, che punta a recuperarlo per i quarti di Champions. La Nazionale, che conta di non dover neanche considerare l’idea di rinunciare a lui per l’Europeo. E ovviamente se stesso: in questi giorni a Verratti girano discretamente le scatole, perché sente un mucchio di pressione addosso, e non è quella che ama quando gioca. Nei giorni scorsi gli avrebbero fatto insistenze anche per rendersi disponibile per Chelsea-Psg. E in ogni caso è ormai forte il sospetto che all’interno del Psg ci siano due correnti e che solo alcuni membri dello staff medico – già criticato in passato per la gestione di Ibrahimovic – abbiano sempre espresso chiare perplessità sull’opportunità di farlo giocare sul dolore.
IL TEMPO A FAVORE — Ora che è lampante la necessità di fermarlo, il tempo gioca a favore di Verratti: all’inizio della preparazione per l’Europeo mancano più di due mesi, al debutto in Francia più di tre. Pensare che debba rinunciare all’appuntamento oggi è un’ipotesi da non considerare: lo dice la logica, lo hanno ribadito ieri il Psg e il suo procuratore Donato Di Campli (“L’Europeo non è assolutamente a rischio, sono state dette solo delle falsità”) e lo pensano Conte e il suo staff. Tanto più adesso che il club francese, dopo avergli chiesto più volte di stringere i denti e una serie di stop and go che si sono rivelati deleteri, ha finalmente capito che la soluzione necessaria è farlo fermare. Per riaverlo nei prossimi appuntamenti di Champions (5-6 e 12-13 aprile).
LAVORO A DOHA? — Il patto però è implicito: “Se non sarà ancora a posto, ovviamente non giocherà”, ci ha specificato Di Campli. Intanto non ha giocato l’altro ieri sera contro il Chelsea, dopo aver sentito di nuovo un fastidio durante l’ultimo allenamento. L’ennesimo, dovuto ad un’infiammazione che riguarda sia la zona pubica che gli adduttori, sollecitati innaturalmente per compensare. Per cercare di guarire da un problema che, per problemi di postura, ha dai tempi di Pescara, Verratti ha detto no alle infiltrazioni: solo e sempre semplici antiinfiammatori. Ora lo aspetta un periodo di riposo attivo con un programma di lavoro specifico e il Psg sta valutando l’ipotesi di mandarlo per qualche giorno a lavorare con uno specialista di pubalgia a Doha al centro Aspetar, con cui il club ha una collaborazione ufficiale.
A COVERCIANO — Il 21 marzo Verratti sarà a Coverciano per rispondere alla convocazione che Conte farà comunque: non per farlo giocare nelle amichevoli contro Spagna e Germania (24 e 29), ma per farlo visitare dallo staff medico azzurro, che nel frattempo proseguirà i contatti, già avviati, con lo staff del Psg, con tanto di invio ai colleghi italiani dei protocolli della fisioterapia. Con il club francese c’è buona collaborazione, tanto che il professor Castellacci era in tribuna per Psg-Chelsea e il giorno dopo al centro di allenamento del club. Già da quel giorno il responsabile medico della Nazionale ha un monitoraggio aggiornatissimo sulle condizione del ragazzo, che è in costante contatto pure con Conte: i due si sono sentiti anche molto recentemente e si sono promessi di vedersi a Coverciano per preparare l’Europeo. A marzo, ma soprattutto a maggio.
gazzetta.it
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