Ma il motivo dei tanti scambi non è solamente legato al presidente nerazzurro: “Negli anni è nata una grande amicizia con Beppe Marotta – continua Marino – al corso di Coverciano nel 1981 eravamo nella stessa stanza. Abbiamo lavorato tanto insieme quando io ero all’Atalanta, ricordo la trattativa per Padoin chiusa negli ultimi giorni di mercato o quella per Gabbiadini, lunghissima, grazie al quale portammo a casa undici milioni. Una cifra importante per il club”.
Dal 5 agosto scorso, Marino è senza squadra dopo aver risolto il proprio contratto con l’Atalanta: “Mi manca Bergamo, una città dove con il presidente e Stefano Colantuono siamo riusciti a fare cose straordinarie. Penso al record di punti in Serie A, alla salvezza con i sei punti di penalizzazione. Poi avevo instaurato un bellissimo rapporto con i tifosi e in particolare con la Curva Nord“. A gennaio hanno lasciato la squadra di Reja Denis e Maxi Moralez, due dei primi acquisti firmati Marino: “Se Antonio Percassi ha deciso di cedere significa che c’era un motivo valido, mi fido di lui”.
Intanto, secondo l’ex direttore generale dell’Atalanta, la lotta scudetto è ancora aperta: “Nulla è deciso, il Napoli sta soffrendo dal punto di vista fisico perché non ha un ricambio in panchina come quello della Juventus, ma credo che possa ancora credere nella vittoria del campionato. La squadra che più mi piace? Il Sassuolo, una bella favola con una rosa di tanti giovani promettenti. Mi piace”.