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KEITA: “Con Spalletti cambio di mentalità. Il Real? Non è imbattibile, serve fiducia”

Il centrocampista giallorosso Seydou Keita è stato ospite di Roma Radio per parlare del momento della squadra da quando Luciano Spalletti è al comando della Roma. Ecco le sue parole:

Sensazioni?
Momento molto buono  per squadra e società, ma specialmente per i tifosi.

Nello spogliatoio c’è uno spirito nuovo…
Col cambio di allenatore forse c’è stato un cambio di mentalità. La testa, la fiducia, tutto cambia.. Quattro vittorie consecutive, la squadra sta migliorando poco a poco. La strada è giusta. Se continuiamo così possiamo fare bene.

La tua posizione in campo?
Io e De Rossi facciamo un calcio diverso, ma quando gioco davanti alla difesa mi chiede le stesse cose che chiede a Vainqueur o De Rossi. Spalletti urla spesso il mio nome perchè vuole che il pallone passi per me.

Il Real Madrid, per te è stata per molti anni “la” partita. Come la vivevi ai tempi del Barcellona?
Sono due partite importanti, come qui con la Lazio.

Come si può affrontare nel modo giusto il Real?
Serve crederci, serve fiducia. Il miuter farà di tutto per vincere questa partita. E’ una partita molto difficile, ma è anche possibile vincere, nessuno è imbattibile e il Real ha già perso qualche partita…

Dopo il gol di Salah avete fatto un segno di preghiera insieme…quanto è importante per te?
La religione è una strada che ti fa capire che non sei niente, serve umiltà e rispetto. Che tu sia musulmano o cristiano, non è importante, tanti fanno il gesto della preghiera quando segnano. La religione è una cosa intima, è una cosa personale, è dentro al cuore.

La tua frase sui fischi dei tifosi non è stata compresa bene…
Io rispetto molto i tifosi. Ho sofferto molto nella mia vita per stare qua, sono uno che nello spogliatoio non manca mai di rispetto, è impossibile. Ma ho esperienza. E quando le cose vanno male, è colpa dei calciatori, e i tifosi hanno ragione a fischiare, ma non aiuta. Noi possiamo solo rispettarli. Io penso sempre a quello che dico. Se facessi le dichiarazioni d’amore che hanno fatto Francesco Totti e Daniele De Rossi, non sarei credibile, ma vi assicuro che ho lo stesso identico rispetto che hanno per la Roma.

Che vuoi fare da grande?
Non l’allenatore. Voglio aiutare, la vita è troppa corta, è meglio aiutare, quello sì. Il calcio può aiutare, ma non solo il calcio.

Eppure tu saresti l’allenatore perfetto…
Il calcio è duro…per me sarà meglio stare con la famiglia, e poi aiutare le altre persone che hanno bisogno. Per me è più importante. Perchè quando vedi che tu hai tutto facile e c’è uno che ha difficoltà a mangiare per un giorno, allora è complicato…

giallorossi.net

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