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Mille modi per vincere e tanta qualità in panchina. Così la Juve si è ripresa il primato

Mille modi per vincere e tanta qualità in panchina. Così la Juve si è ripresa il primatoLa gioia dei giocatori della Juve al termine della partita con il Napoli (reuters) TORINO – La Juventus si è presa la sfida scudetto perché ha le caratteristiche per vincere partite questa, il Napoli no. Il Napoli avrebbe dovuto essere il Napoli ma non lo è stato, ha perso sfrontatezza e spensieratezza, si è lasciato irretire in una frittatona all’italiana nella quale invece i bianconeri si sono trovati perfettamente a loro agio. È questa la differenza tra la Juve e il resto della compagnia: i campioni d’Italia hanno mille e un modo per vincere e sanno trovarne uno anche quando giocano soprattutto per non perdere, tipo ieri sera. La serie di quindici vittorie consecutive era cominciata il 31 ottobre con un gol di sedere (nel senso anatomicamente letterale del termine) di Cuadrado contro il Torino all’ultimo secondo del derby e si è perpetuata fino a ieri col tiro di Zaza corretto da Albiol mentre ci si stava appisolando sullo zero a zero: sono risorse anche queste e Allegri non se ne vergogna, “perché anche la fortuna è importante. Anzi, un mio amico mi dice di continuo che bisogna fare bene attenzione a stare sempre coi fortunati”.

Lui la fortuna se la sa andare a cercare. Zaza è stata un’idea sua. È stata un’idea sua anche giocare contro il Napoli in quel modo, senza sputare nel piatto dello zero a zero, spostando l’attenzione dei suoi da questa partita alle tredici che restano. Sapeva che la rimonta non passava essenzialmente dallo scontro diretto (è convinto che il calendario agevolerà la sua squadra e che alla lunga prevarrà la tenuta mentale e tecnica della Juve) e che in questo momento, tra gli infortuni e la condizione incerta di qualcuno dei suoi, non poteva pretendere una partita perfetta ma nemmeno spregiudicata. Il risultato, l’andamento delle cose e il destino gli hanno dato ragione. E, soprattutto, hanno evidenziato una verità che finora era rimasta solamente teorica: la Juventus in panchina ha delle risorse che il Napoli non ha e sono state determinanti proprio ieri. “Oltre a Zaza, voglio citare Rugani, Alex Sandro, lo stesso Sturaro anche se con il Napoli è rimasto in panchina. E adesso aspetto Pereyra e Asamoah, che ha una tecnica eccezionale e ci tornerà molto utile. È gente fresca, che da qui alla fine sarà fondamentale”.
La Juve ha un ventaglio di soluzioni più ampio di chiunque altro, e se Morata è ripiombato nelle crisi dopo quella parentesi di quattro gol in quattro giorni (poi è tornato a giocare nella maniera desolante di sempre) ne vien fuori un’opportunità per Zaza. Senza contare che sono teoricamente dei rincalzi anche elementi come Cuadrado o Alex Sandro, che per quasi tutte le altre squadre della serie A sarebbero un lusso. La Juve, insomma, ha dimostrato di avere qualcosa più di chiunque. Ha concesso alla concorrenza venticinque giornate di libera uscita ma nessuno ha saputo approfittarne, e dunque ha ripristinato lo status quo dell’ultimo quadriennio. Il campionato ha preso la sua strada.
juventus

serie A
Protagonisti:
massimiliano allegri

Fonte: Repubblica

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