La Lazio si riscopre macchina da gol: Biglia insostituibile
Biglia e Pazzini in Lazio-Verona (lapresse) ROMA – Il 5-2 rifilato al Verona è coerente con la follia di base della stagione della Lazio. Già, perché dopo tre partite senza segnare, con annesse polemiche sacrosante sulla scarsa incidenza degli attaccanti in zona gol, la squadra di Pioli risponde andando a segno con 5 dei 6 giocatori offensivi che sono scesi in campo contro Toni&co. A parte Klose, che però si è reso comunque utile con un assist decisivo, sono entrati nel tabellino Matri, Mauri, Felipe Anderson, Keita e Candreva.
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LA SVOLTA DI PIOLI: ORA SI ATTACCA DAL CENTRO – Un fiume in piena, insomma, che non si era mai visto nel corso della gestione Pioli e che, in generale, non si verificava da tempo. Era dal 6-0 ai danni del Bologna del 5 maggio 2013 (cinquina di Klose e gol di Hernanes) che la Lazio non riusciva a chiudere una gara di campionato con più di 4 reti segnate. Ma quel che più interessa a Pioli è l’aver ritrovato, nonostante le nuove disattenzioni in fase difensiva, una squadra capace di imporre il proprio gioco costantemente per tutti i 90 minuti: non a caso solo il 19% della partita è stato trascorso dalla Lazio nella propria area di rigore. E lo ha fatto in maniera diversa dal solito, senza una costante ricerca dello sterile gioco sulle fasce visto nelle ultime gare, con tanti cross e nessuno capace di capitalizzarli. Ha cambiato strategia, Pioli, che ha scelto di giocarsela per vie centrali: non a caso l’allenatore ha lanciato Mauri titolare, lasciando in panchina sia Candreva che Keita. E così delle 40 azioni d’attacco della Lazio, 26 sono arrivate per vie centrali. Stesso discorso per i tiri: ben il 78% dei 18 totali (di cui 7 nello specchio) sono giunti dal centro (statistiche WhoScored e LazioPage).
BIGLIA SI CONFERMA ELEMENTO IMPRESCINDIBILE – L’intento però non sarebbe stato possibile senza il ritorno di Lucas Biglia, vero direttore d’orchestra della Lazio. Pur non essendo al top della condizione, l’argentino è risultato determinante. Ha scelto di giocare molto basso, quasi in linea con i due difensori centrali: li ha aiutati costantemente in fase d’interdizione (tant’è che ieri Biglia ha chiuso la gara da giocatore con più tackle, 4) e si è dedicato a dettare i tempi, scegliendo quando temporeggiare e quando invece forzare con i palloni in verticale. E non ha mai sbagliato, nonostante il suo enorme lavoro svolto per il mantenimento del possesso palla: con 112 tocchi sui 559 complessivi della Lazio e 93 passaggi su 499 generali dei suoi compagni (in entrambi i casi arriva da solo al 18,6% del totale), ha chiuso con una percentuale di palloni arrivati a buon fine del 93,6%. In sostanza, è stato praticamente perfetto. In vista della “partita della vita” di giovedì prossimo con il Galatasaray, quello dell’argentino è senza ombra di dubbio il recupero più importante per Pioli.
NIENTE SAN PAOLO PER GENTILETTI – Non è durato nemmeno una giornata il potenziale interesse del San Paolo per Gentiletti. Ieri i media brasiliani erano pronti a scommettere che il prossimo rinforzo per il club paulista fosse proprio il difensore della Lazio, oggi il tecnico Edgardo Bauza ha sciolto i dubbi: “Il giocatore che acquisteremo non l’ho mai allenato in precedenza”. Niente Gentiletti, dunque, visto che i due hanno lavorato insieme al San Lorenzo. Probabile che alla fine l’indiziato di questo rebus in salsa brasiliana sia Marco Torsiglieri, difensore di proprietà del Metalist ma in prestito ai messicani del Monarcas Morelia.
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Fonte: Repubblica