Verona-Inter 3-3: gol e spettacolo al Bentegodi, ma il pari non serve a nessuno
VERONA – Una partita esaltante che lascia entrambe le squadre con l’amaro in bocca. Il pirotecnico 3-3 del Bentegodi, a conti fatti, non serve né all’Hellas, che sognava la seconda vittoria consecutiva e che, sul 3-1, sembrava davvero a un passo dall’impresa, né all’Inter, che rimonta il doppio svantaggio ma non riesce a ultimare il ribaltone, non sfruttando il mezzo passo falso della Fiorentina in casa del Bologna. La giornata potrebbe dunque sorridere a Milan e Roma in ottica europea, ma lo spettacolo messo in scena dai ragazzi di Delneri e Mancini non ha certamente deluso gli appassionati.
QUANTA INTENSITA’ – Ben oltre i sei gol sul tabellino, a entusiasmare è stato il ritmo della sfida. Il Verona ha saputo trovare la via della rete solo su palla inattiva ma ha messo sul campo la rinnovata identità assicurata da Delneri, l’uomo che ha trasformato una squadra che nell’era Mandorlini pensava principalmente a non prenderle. Tanto gioco sulle fasce per gli scaligeri, che possono contare sull’ottimo stato di forma di Wszolek e sul buonissimo apporto del tandem di mediana Ionita-Marrone. Ma l’Inter, nonostante le indecisioni sui tre gol, non si è fatta tramortire e ha reagito. Meglio nella ripresa, quando con Perisic al posto di un disastroso Felipe Melo si è messa a specchio e ha trovato la strada ideale per mettere Icardi in condizione di far male ai due centrali scaligeri, in controllo nel primo tempo e in grande difficoltà nel secondo.
L’IMPORTANZA DELLE PALLE INATTIVE – I primi quattro gol del match sono arrivati sugli sviluppi di angoli o punizioni. L’Inter, passata in vantaggio con un’incornata di Murillo, ha sofferto oltremodo l’assenza di Miranda e la pessima comunicazione fra compagni nella difesa a zona sui piazzati. Il Verona, nonostante lo shock iniziale, ha subito ribaltato il match, con le firme di due difensori come Helander – colpo di testa sul primo palo su corner da sinistra e sfera nell’angolo opposto – e Pisano, lasciato solissimo sulla punizione calciata magistralmente da Marrone. Prima delle tre reti, Palacio si era reso pericolosissimo scambiando con Icardi e andando alla conclusione mancina a colpo sicuro: bravo Gollini in respinta. Portiere immobile poco dopo il 2-1 Hellas, quando si è limitato ad osservare la splendida battuta in acrobazia di Brozovic, fuori di un soffio. Nel primo tempo, i nerazzurri mettono in mostra tutti i loro equivoci. Da Felipe Melo, disordinato e a rischio espulsione, all’utilizzo degli altri due centrocampisti. Kondogbia, palesemente a disagio da intermedio sinistro, è però cresciuto nella ripresa, con la mediana riportata a due; contestualmente, il positivo Brozovic del primo tempo è crollato nel secondo, non trovando mai la posizione giusta. In avvio di ripresa, nonostante il cambio tattico, l’Inter sprofonda. Altro angolo di Marrone, Ionita ha la libertà sufficiente per arrivare in area di rigore, staccare in terzo tempo e battere Handanovic per il 3-1 senza essere nemmeno sfiorato da una maglia interista.
LA REAZIONE – Gli ospiti hanno il grande merito di accorciare immediatamente le distanze. Perisic alza la testa da sinistra, vede il movimento di Icardi tra i due centrali e lo serve: delizioso il tocco del capitano interista sull’uscita di Gollini. Proprio il giovane estremo veronese è bravissimo nel risolvere una mischia delicatissima: sinistro di Palacio da due passi, risposta con il piede destro del portiere. Dopo la mezz’ora, nel giro di 120 secondi, la partita conosce la sua svolta più importante. Wszolek riceve da Pazzini sulla corsa e scarica all’indietro per Juanito Gomez, da poco subentrato a Toni: l’attaccante è solo ai 16 metri ma alza troppo la mira. E’ il più classico dei “gol sbagliato, gol subito”. Palacio scappa bene sulla destra e va al cross per il solito Icardi, dimenticato dal duo Moras-Pisano. L’ex Sampdoria non arriva sulla sfera, più puntuale di lui è Perisic, che chiude sul secondo palo e batte Gollini. Sul cronometro restano 12 minuti da giocare, paradossalmente sono i più belli. Eder trova la prima giocata degna di nota di una partita anonima e sfoga il destro da fuori area, trovando l’opposizione del portiere avversario. Sul ribaltamento, il neo entrato Gilberto irride Biabiany sulla linea di fondo e prova la conclusione da posizione non semplice: palo pieno. L’Inter è in totale proiezione offensiva, Marrone la punisce con una sventagliata che regala metri e secondi per pensare a Romulo. Scavetto dal limite dell’area, fuori di un soffio. Finita? Macché. Biabiany riparte sulla destra e mette in mezzo per Icardi, perso da Helander e Moras: colpo di testa a lato. Il ritmo cala solamente nei tre minuti di recupero. Finisce 3-3, è un pari bellissimo. Che non serve a nessuno.
HELLAS VERONA-INTER 3-3 (2-1)
Hellas Verona (4-4-2): Gollini 7; Pisano 6, Moras 6, Helander 6, Albertazzi 6; Wszolek 7 (36′ st Romulo 6), Ionita 6.5, Marrone 7, Fares 6 (15′ st Gilberto 6); Toni 6 (23′ st Gomez 5), Pazzini 6. (Coppola, Marcone, Bianchetti, Samir, Emanuelson, Furman, Greco, Jankovic). All.: Delneri
Inter (4-3-3): Handanovic 6; Nagatomo 5.5, Murillo 6, Juan Jesus 5.5, Telles 5.5 (38′ st Biabiany sv); Brozovic 5.5, Melo 4.5 (1′ st Perisic 7), Kondogbia 6; Palacio 7, Icardi 6.5, Eder 5.5 (45′ st Ljajic sv). (Berni, Carrizo, D’Ambrosio, Popa, Santon, Gnoukouri, Medel, Correia, Manaj). All.: Mancini
Arbitro: Giacomelli
Reti: 8′ pt Murillo, 13′ pt Helander, 16′ pt Pisano, 12′ st Ionita, 16′ st Icardi, 33′ st Perisic
Ammoniti: Telles, Melo, Fares, Marrone, Wszolek
Recupero: 0 e 3′ serie A
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Fonte: Repubblica