In Francia dovrebbero imparare dal baseball e dire “basta, avete vinto voi”. Anche se siamo ancora a gennaio, anche se l’aritmetica deve dire ancora la sua. In Ligue 1, infatti, mancano ancora 15 giornate alla fine ma c’è già un vincitore per manifesta superiorità, che risponde al nome di Paris Saint-Germain: 60 punti in 22 partite, 19 vittorie, 3 pareggi, 0 sconfitte, 56 gol fatti, 10 subiti e soprattutto +21 sulla seconda, che rischia di diventare +24 in caso di successo oggi contro il Saint-Etienne. E’ solo una questione di tempo, lo champagne è già in fresco: il PSG si appresta a vincere il sesto campionato della sua storia, il quarto consecutivo. Un sucesso che potrebbe anticipare anche quelli in Coppa di Lega (è in finale contro il Lille) e in Coppa di Francia (affronterà negli ottavi il Lione).
LA RIVOLUZIONE FRANCESE – E’ solo una questione di tempo, dunque, per il prossimo successo del PSG ma anche per una rivoluzione più che mai necessaria. Così non si può andare avanti, la dirigenza qatariota per la prima volta dal 2011 ha capito che questo gruppo è arrivato al capolinea, soprattutto dal punto di vista delle motivazioni. Vincere ancora in Francia non ha più il sufficiente appeal e il solo sogno Champions League non potrà evitare un addio di massa. A giugno andranno via Cavani, Sirigu, van der Wiel, Douchez e Lavezzi, potrebbero partire anche Thiago Motta, Thiago Silva, Marquinhos e Ibrahimovic. Il nuovo PSG ruoterà ancora intorno a grandi nomi (è reale la trattativa per Cristiano Ronaldo) e cercherà di valorizzare maggiormente i prodotti del suo vivaio, come Rabiot, Augustin, Kimpembé, Areola (ora al Villarreal) e Bahebeck (in forza al Saint-Etienne). Cambiare per vincere, sarà la ricetta estiva di un PSG al lavoro per aprire un nuovo ciclo.
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