REGGIO EMILIA – I tifosi del Sassuolo erano certamente abituati bene. Sapevano cioè dall’aprile scorso che, uscendo dallo stadio che il loro patron ha acquistato a Reggio Emilia, non sarebbero andati a casa col broncio. Dopo lunghi mesi di imbattibilità, il fortino neroverde cade sotto i colpi della squadra specialista di trasferte: il Bologna. Trasferta, a dire il vero… per modo di dire. Ci sono quattromila tifosi ospiti al Mapei stadium. Il Bologna gioca in casa. Donadoni tatticamente parlando ha meno problemi del suo diretto avversario. Si vede. Pellegrini è bravino, ma non ha nè i tempi, nè i modi di Magnanelli e di Missiroli. Non bastasse, manca anche quel Vrsaliko che è cercato da mezza Europa. Sul fronte opposto, allora, Diawara, il gioiellino di Donadoni, fa un figurone. Anche perché Falcinelli fa pressing su tutti, Mirante e centrali compresi, lasciando così al regista ospite una insolita e maggiore libertà di movimento. Dopo l’avvio piuttosto prudente, il Bologna fa valere la sua maggiore qualità in mezzo. E la mobilità. Donadoni vede Destro faticare centralmente, allora spinge per vie centrali il duttile Giaccherini e invita il bomber, alla ricerca del primo gol esterno della sua stagione, a partire dall’ala.
La mossa si rivela efficace, in virtù della volatilità eccessiva di Gazzola, che consente al bomber ospite di agire con buona libertà. E Destro così costruisce le migliori palle gol, confezionandole bene. Poco dopo il quarto d’ora riceve, salta con un dribbling secco Cannavaro e tira in diagonale, rasoterra. Consigli deve allungarsi e toccare con la punta delle dita il pallone destinato all’angolino lontano. Dopo un tiro di Pellegrini che sfiora il palo e mette i brividi a Mirante (unica occasione neroverde dei primi 45′) ancora Destro stacca in area pecato su angolo da Mounier. Consigli si ripete e respinge la palla gol. Poco dopo, su azione di rimessa, terzo acuto del centravanti marchigiano che stavolta viene ben fermato da Cannavaro, sotto misura. Queste le occasioni, ma il match è piacevole. Donadoni e Di Francesco sembrano due scacchisti. Eusebio le prova tutte per poter dare ai suoi un gioco in mezzo. Ci provano Acerbi e Cannavaro, ma il Bologna chiude tutto. E se Pellegrini sente il peso della responsabilità in cabina di regia, ecco allora che il suo allenatore prova a sgravarlo spostandolo di lato per dare l’incombenza a Duncan, già regista basso di un’Inter giovane e vincente con Stramaccioni. Fino al riposo, però, non succede più nulla. La ripresa non muta gli equilibri della prima parte. Il Bologna, anzi, accentua la sua pressione, spinta a farlo da un Donadoni che insiste nel chiedere alla sua giovane squadra di fare un salto di qualità in fatto di mentalità e di ambizione.
Il Sassuolo non riesce più neppure a offrire qualche conclusione dalla distanza, tant’è che il primo cambio di Di Francesco è conservativo. Fuori Laribi, dentro Biondini. Nella parte centrale del tempo, esce di prepotenza la “fame” di Giaccherini, simbolo e match winner del Bologna da viaggio. Il fantasista prima confeziona il più comodo dei palloni da butytare in rete, un cross al bacio per Taider. Respinto al mittente dal mediano che – non si sa proprio come – riesce a buttarla fuori. Poi si mette in proprio, riceve sul lato destro, si scontra con Peluso che è il doppio di lui ma cade fulminato. Cervellera non interviene, Cannavaro poi protesterà, Giaccherini si accentra e dal limite scarica un tiro diagonbale a mezza altezza, imprendibile anche per superman Consigli.
Il gol ha l’effetto di stuzzicare il Sassuolo che dorme. La reazione è fulminea, Berardi scarica appena alto un pallone dal limite, il Bologna viene schiacciato nella sua metacampo, Di Francesco aumenta l’aggressività togliendo centrocampisti e immettendo punte. 4-2-4 il nuovo sistema, Sansone diventa imprendibile e quando si sposta centralmente fa venire i brividi. Su tocco all’indietro di Falcinelli, scarica una conclusione che sfiora l’incrocio. Sansone insiste, ma il Bologna non è fatto di Filistei… Mirantecosì non deve mai fare gli straordinari, neppure su una deviazione sotto misura del debuttante Trotta, destinata all’angolino, ma molle. Donadoni intanto ha fatto entrare due ex, Brighi per Donsah e Floccari per Mounier. Proprio l’ex di turno, che si sacrifica spesso in un oscuro ma importantissimo lavoro di sostegno alla difesa, allo scadere – servito da Destro – trova dal limite il 2 a 0 che allontana il Bologna dalle paludi di classifica. Il Bologna risale, il Sassuolo non sa più vincere.
Sassuolo-Bologna 0-2 (0-0)
SASSUOLO: Consigli 7 – Gazzola 5, Cannavaro 6, Acerbi 6, Peluso 6 – Laribi 5 (57′ Biondini 6), Pellegrini 5,5, Duncan 5,5 (77′ Defrel 5,5) – Berardi 6,5 (83′ Trotta sv.), Falcinelli 6, Sansone 6,5. All. Di Francesco
BOLOGNA: Mirante 6,5 – Rossettini 6, Oikonomou 6, Gastaldello 6, Morleo 6 (77′ Ferrari 6)- Donsah 6 (72′ Brighi 6), Diawara 6,5, Taider 6,5 – Mounier 5,5 (60′ Floccari 7), Destro 6,5, Giaccherini 7. All. Donadoni
ARBITRO: Cervellera 6
RETI: 68′ Giaccherini; 94′ Floccari.
NOTE: Recupero: 0′ e 4′. Ammoniti: Ferrari e Brighi. Il Bologna ha giocato con il lutto al braccio per la scomparsa improvvisa del padre di Camilo Zuniga.
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Fonte: Repubblica