E’ attesa per oggi la decisione del Giudice Sportivo sugli insulti di Sarri nel finale del match con l’Inter. Nonostante la bufera mediatica della giornata di ieri, quelli del tecnico del Napoli probabilmente verranno giudicati come volgari insulti sull’impeto della pressione della partita (per una probabile squalifica di due-tre turni), senza la violazione dell’articolo 11 del Codice di giustizia sportiva che punisce anche la discriminazione omofoba (con sanzioni che partono da 4 mesi di squalifica da scontare in tutte le competizioni) che non trova applicazione perchè Mancini notoriamente eterosessuale.
Intorno al tecnico, che ha provato ad isolare la squadra dal polverone, la città partenopea ha saputo far fronte comune, come raramente accade mettendo da parte quegli isterismi che spesso portano alle posizioni più disparate e tante spaccature. Sono stati ritenuti eccessivi gli attacchi – alcuni gravissimi, che inevitabilmente macchieranno quello che fino a poco tempo era il tecnico simpatia del nostro calcio – nonostante le scuse sia in pubblico che in privato, da contestualizzare in un mondo dove questo spesso accade, pur non mancando gli episodi su ogni campo. Ci sono state però, c’è da dire, anche prese di posizione in difesa del tecnico, in ambito nazionale e da personaggi che hanno speso una vita nel mondo del calcio.
Pur sottolineando la gravità del comportamento di Sarri, la tifoseria invece non ha digerito la scelta di Roberto Mancini di rendere pubblico quanto accaduto, rifiutandosi di chiudere tutto con una stretta di mano. Tanti personaggi del mondo del calcio hanno parlato del famoso codice non scritto che porta a lasciare sul campo tutto ciò che succede, ed i media cittadini non hanno faticato a ritrovare posizioni diverse dello stesso tecnico quando derubricò proprio come ‘cose di campo che devono finire lì’ insulti razzisti (‘negro di m…’) del suo amico Mihajlovic a Vieira in una gara di Champions o quando definì ‘normali sfottò’ striscioni contro Napoli che portarono alla chiusura della curva. Una situazione tutt’altro che positiva per entrambi, in attesa sapere se per il Giudice Sportivo quelli di Sarri saranno semplici insulti lesivi oppure con una connotazione discriminatoria sessualmente.
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