Inter, Mancini fa fuori Jovetic: al suo posto vuole Eder
MILANO – Anche Stevan Jovetic è stato nominato. A sorpresa, ma c’è anche lui. Insieme ad Andrea Ranocchia, a Fredy Guarin e a Felipe Melo. Quattro giocatori, tutti di un certo nome e di un certo peso, visto il loro passato. Ma a questo punto della stagione si può ragionevolmente supporre che se Roberto Mancini non li vedesse più alla fine del mercato di gennaio, e se tutti e quattro venissero adeguatamente sostituiti, il tecnico sarebbe un uomo felice. E’ il tempo delle scelte, si forma il treno dei velocisti in vista della volata finale. I club programmano il mercato invernale, modellano le rose in base alle esigenze degli allenatori e del bilancio. Anche l’Inter, ovvio. E le scelte di Mancini, alla fine del girone di andata, appaiono piuttosto chiare, adesso.
I principali problemi sono stati individuati a centrocampo, ma anche in attacco potrebbero accadere cose interessanti visto ciò che sta trapelando negli ultimi giorni: gli strascichi del litigio alla fine di Inter-Lazio dello scorso 20 dicembre, ma anche una serie di valutazioni tecniche, tattiche e comportamentali, hanno convinto Mancini che Stevan Jovetic possa essere sacrificato senza che il progetto ne risenta, anzi. Non è stato neppure difficile leggere tra le righe delle dichiarazioni del tecnico, nel dopopartita di Inter-Sassuolo, per capire che tira un’ariaccia intorno a Jovetic. “Lui è un attaccante che non si trova a suo agio nel 4-3-3”, la prima bordata, visto che il 4-3-3 è il modulo principale dell’Inter, o comunque si sta andando sempre più verso un attacco con un centravanti e due ali. La seconda: “Se ho inserito Jovetic per Kondogbia troppo tardi? Tutt’altro. Anzi, visto com’è andata a finire, ho sbagliato a inserirlo: fossimo rimasti con Kondogbia in campo magari non avremmo perso”.
Nelle ultime due gare Jovetic è partito sempre in panchina, subentrando solo a pochi minuti dal termine. Contro il Sassuolo è entrato quasi nel recupero, e dopo Palacio. Dopo un inizio di stagione vivace, si è via via immalinconito, non trovando mai l’intesa con Icardi. Il tutto è culminato con la lite nello spogliatoio con Mancini, che ad alcuni ha ricordato quella del Mancio con Osvaldo un anno fa, e che portò alla cacciata dell’italo-argentino. Per molti, la storia potrebbe finire allo stesso modo.
Poi si sa, bisogna cercare gli acquirenti e non è facile, considerato anche il fatto che Jovetic è in prestito biennale all’Inter con riscatto nel 2017. Ma la scelta di Mancini sembrerebbe quella: il montenegrino è fuori dal progetto, sempre che possa essere adeguatamente sostituito. In questo senso tutte le strade portano al doriano Eder, che l’Inter aveva già adocchiato la scorsa estate, poi la trattativa non si concretizzò. Ma i colloqui con la Samp proseguono, con la scusa dell’accordo in via di definizione per il prestito di Dodò al club di Ferrero. Eder piace moltissimo a Mancini, e da tempo: particolare da non sottovalutare, perché quasi sempre quando il Mancio ha puntato i piedi per un giocatore il club l’ha accontentato. L’Inter deve sistemare anche il centrocampo, perché Mancini chiede gente di qualità e di doti atletiche. Per questo anche Soriano è un obiettivo sensibile, e anche Soriano in estate stava per partire, anzi era stato già ceduto al Napoli, poi un errore tecnico aveva fatto saltare tutto. L’Inter si muove anche sul fronte di Lassana Diarra del Marsiglia: più regista rispetto a Soriano, il francese garantirebbe quell’autorevolezza all’inizio della manovra che finora è mancata ai nerazzurri, viste le prove deludenti di Felipe Melo, un altro che per il Mancio potrebbe non far più parte del progetto, e sempre che arrivino offerte. Ma per Melo possono arrivare solo dal Sudamerica, dalla Lega americana Mls o, in Europa, solo dal Galatasaray: dato che in questa stagione il brasiliano ha giocato due partite col Gala prima di approdare all’Inter, non potrebbe essere tesserato da un terzo club europeo ad annata in corso.
L’altro giocatore che ha deluso è Fredy Guarin, e dire che fino a poco tempo fa era stato sempre inpiegato da Mancini. Ma le ultime prove svagate, e un rientro dalle ferie assai svogliato e poco professionale, hanno fatto prendere decisioni definitive al tecnico. Via anche lui, che un certo mercato ce l’ha e può garantire denari freschi da reinvestire. In una sessione invernale, bisogna ricordarlo sempre, in cui l’Inter dovrà chiudere in attivo, se non vuole incappare nella scure del Fair Play Finanziario dell’Uefa. Ecco perché si cerca un acquirente serio, che non chieda prestiti, anche per Andrea Ranocchia. Inter
- Protagonisti:
- stevan jovetic
- Roberto Mancini