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Juventus, Zaza è l’arma in più: Morata stenta, e Allegri ci pensa

TORINO – Dopo l’ottava vittoria consecutiva, un perentorio 3-0 sul Verona, la Juventus e la sua gente sono usciti allo scoperto. “Non ci nascondiamo, siamo tornati a lottare per lo scudetto”, ha detto chiaro e tondo Massimiliano Allegri. “Stiamo arrivando”, è il coro intonato dalla curva sud bianconera. Oltre ai gol di Dybala, Bonucci e Zaza, ieri lo Stadium di nuovo tutto esaurito  –  con la Juve sono tornati anche i suoi tifosi – ha festeggiato a distanza anche le reti degli ex Giaccherini e Pepe, che hanno permesso di staccare ulteriormente il Milan e quella Roma che nelle ultime 8 giornate ha ceduto ben 13 punti ai bianconeri.

La Signora non vuole perdere il vizio di vincere. E punta a completare quel filotto di dieci partite auspicato dopo lo scivolone in casa del Sassuolo da capitan Buffon, mercoledì sera diventato papà (per la terza volta) del piccolo Leopoldo Mattia. I prossimi due rilevamenti di quella che Allegri vede come una cronometro individuale saranno in casa di Sampdoria (domenica, ore 20.45, arbitra Mazzoleni) e Udinese, due squadre in un buon momento di forma, entrambe reduci da due vittorie consecutive, ma compagini comunque abbordabili per i bianconeri. Insomma, l’impresa si può fare. Ma siccome l’appetito vien mangiando, e visto che fino a fine febbraio la Champions non toglierà energie al campionato, non è assolutamente vietato sognare di eguagliare la migliore striscia positiva dell’utracentenaria storia bianconera, 13 successi di fila tra la 32ª giornata del 2013-14 e la 6ª giornata del 2014-15. Dopo Samp e Udinese, la Juve dovrebbe superare anche Roma, Chievo e Genoa. Non sarà facile, tutt’altro, ma nemmeno impossibile.

Al tempo. Dietro l’angolo c’è l’ultima del girone di andata con qualche piccola emergenza da affrontare. A Marassi, oltre ai lungodegenti Pereyra (25 anni oggi) e Lemina e allo squalificato Marchisio, sempre presente nelle ultime 12 uscite, mancheranno di nuovo Barzagli e probabilmente anche Mandzukic, entrambi acciaccati al polpaccio sinistro. Se in difesa Caceres porebbe lasciare a Rugani il posto al fianco di Bonucci e Chiellini, per il ruolo liberato dal “principino” al centro del 3-5-2 è corsa a due fra Hernanes e Khedira, con Padoin nella parte del terzo incomodo. Possibile, ma non scontato, che qualcosa cambi anche sulle fasce: Cuadrado ed Evra sono pronti a far rifiatare Lichtsteiner e Sandro. In attacco, infine, sembra certa soltanto la conferma di Dybala, ormai prossimo allo status di fuoriclasse acclarato dopo l’undicesimo centro stagionale, il primo su punizione, a suggellare una prestazione da regista offensivo. Per l’altro posto sono in ballottaggio due giocatori immersi in due situazioni diametralmente opposte, Morata e Zaza, due facce della stessa Juve. Lo spagnolo può vantare il doppio abbondante delle presenze complessive del lucano (23 contro 11) ma ha segnato la metà dei gol (3 contro 6). Emblematiche, in questo senso, le loro medie realizzative: una rete ogni 387 minuti per l’ex Real Madrid. senza gol da 95 lunghi giorni, una ogni 63 minuti per l’ex Sassuolo, il bomber part time che ha scelto di giocarsi alla Juve le sue fiches per Euro 2016. Meglio dunque puntare sulla fame pantagruelica di Alvaro da Madrid oppure è tempo di scommettere sul magic moment di Simone da Policoro? Ad Allegri l’ardua sentenza, a meno che tra i due “litiganti” non goda il quasi recuperato Mandzukic.

juventus

serie A
Protagonisti:
massimiliano allegri
simone zaza
alvaro morata
Fonte: Repubblica
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