Tempesti: “Benvenuti al Tuttocuoio, la mia famiglia”
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di Alfredo Alberico
Non c’è miglior modo per cominciare l’anno nuovo se non attraverso la storia di una famiglia. Una famiglia che si chiama Tuttocuoio, che vive a Ponte Egola, frazioncina di San Miniato in provincia di Pisa, ed è unita dalla passione per il calcio. Si tratta infatti di una delle 54 società di Lega Pro, ed è qui che gioca Lorenzo Tempesti, attaccante di 21 anni nato a Pistoia. E’ lui stesso a spiegarci cosa vuol dire far parte della famiglia Tuttocuoio: “La tranquillità che abbiamo qui è la nostra arma segreta. All’inizio di ogni campionato la squadra viene considerata tra le candidate alla retrocessione, però alla fine riesce sempre a lasciare un segno positivo sulla sua stagione. Quindi la tranquillità non rilassa chi gioca qui, ma piuttosto carica”. Cartellino dell’Empoli, reduce due anni fa da un’esperienza complicata al Gavorrano (dal 4 gennaio 2014), Tempesti ha finora collezionato 15 presenze e tre gol. Due di questi arrivati nel derby contro il Siena lo scorso 19 dicembre: “Il morale è alto, non solo per me ma per tutta la squadra. Ora la classifica è molto buona e conferma che ce la possiamo giocare con chiunque”.
Ma come si finisce a giocare nel Tuttocuoio?
“Venivo da un campionato non buono dopo la retrocessione a Gavorrano. Qui invece mi hanno dato una possibilità e mi trovo davvero bene. E’ il posto ideale per ricominciare e crescere”.
Ti senti parte di un progetto importante?
“Sì, senza dubbio. Ho chiuso il precedente campionato con 30 presenze e mi sono tolto qualche soddisfazione con l’ottavo posto finale. E per ora sta andando allo stesso modo. Molti ci sottovalutano, eppure grazie al lavoro, all’impegno e all’attenzione dello staff riusciamo a tirare fuori il meglio di noi”.
E la gente del posto? In quanti vi seguono?
“Il nostro è un paesino di poche persone, e quindi poche sono anche quelle che ci seguono. Però sentiamo il loro affetto”.
Magari c’è anche un personaggio particolare che per voi ha un peso altrettanto particolare…
“E’ l’aiuto magazziniere, Renzo. Ha 70 anni e ha coperto tanti ruoli in società, anche quello di direttore sportivo. Oggi è il nostro primo tifoso, la nostra mascotte, quello che ci dà tanti consigli e sostegno”.
Cosa chiedi al nuovo anno per te ed il Tuttocuoio?
“A livello personale spero di continuare sulla strada intrapresa con la doppietta al Siena. Questo mi permetterebbe di dare un contributo alla squadra per raggiungere la salvezza. Perché questo resta il nostro obiettivo principale. Poi chissà, magari riusciremo a toglierci qualche altra soddisfazione”.
Il tuo sogno?
“Giocare in Serie A, ovvio”.
Credi di meritare questo traguardo?
“Questo lo devono dire gli altri. Io posso solo sperarlo, e lavorare tanto”.
C’è il doping nel calcio?
“Io non mi sono mai trovato né dentro né attorno a situazioni del genere. Quindi per me la risposta è no. E spero non venga mai fuori una storia del genere nel calcio”.
Se non fossi diventato un calciatore, quale altro sport avresti voluto praticare?
“Amo il basket e seguo tanto la mia Pistoia che gioca in Serie A. E’ uno sport stupendo e, detto tra noi, tra una partita di calcio e una di pallacanestro, preferisco la seconda”.
Ti sei mai immaginato tra qualche anno? Intendo quando chiuderai la tua carriera…
“C’è tempo e onestamente non sono andato mai così oltre con i pensieri. Non so se il futuro sarà una panchina, ma non credo. Insomma, io ora so solo che il calcio è tutto per me”.
Fonte: SkySport