Evra: “La vera Juventus è quella che vince, Bayern non contento di sfidarci”
TORINO – C’è chi fra i calciatori ha scelto un “Natale alle Maldive”, come se vivesse in un cinepattone. Ma c’è anche chi, come Patrice Evra, ha preferito trascorrere le festività in un quartiere povero di Dakar, la sua città d’origine: “Dal 2012 seguo un progetto con l’Unicef: seguiamo tre orfanotrofi in Senegal – racconta il difensore francese a Sky Sport -. Abbiamo cominciato con 20 bambini, adesso sono 500. Non ringrazierò mai abbastanza Dio per avermi dato l’opportunità di aiutare questi ragazzi che non hanno niente. E’ stata la vacanza più bella della mia vita”. Chapeau!
EVRA: “IL BAYERN NON SARÀ CONTENTO DI AFFRONTARCI” – Ultime ore di un 2015 da ricordare a lungo. Un anno quasi perfetto, per la Juve, non fosse per quel triplete sfiorato. Impossibile cancellare la delusione della finale di Champions League persa a giugno contro il Barcellona. “Mi succede ancora di ripensare al matchball capitato a Tevez al limite dell’area…”, rivelò qualche giorno fa Allegri. Anche Stephan Lichtsteiner, intervistato da Premium Sport, non ha ancora digerito il boccone amaro: “Perdere con il Barcellona ci può stare, ma rimane comunque una grande delusione perché eravamo vicini a battere la squadra secondo me più forte di sempre. Ci riproveremo quest’anno”. Inevitabile allungare lo sguardo sulla corazzata che la Juve incontrerà agli ottavi di finale: “Come si batte il Bayern Monaco? Giocando come siamo capaci – trancia Evra -. Non credo che i bavaresi abbiano fatto i salti di gioia dopo aver pescato la Juve, una squadra difficile da battere. L’anno scorso quando sostenevo che saremmo andati in finale tutti si mettevano a ridere. Poi, per un pelo, non abbiamo vinto la coppa”. Dopo il ko subìto tre anni fa ai quarti, quando il Bayern si laureò campione d’Europa, Lichtsteiner spera di servire il piatto freddo della vendetta (sportiva, s’intende): “Vedremo se rispetto ad allora è cambiato qualcosa. Sarà una bella sfida e sarà bello ritrovare Vidal e Coman con cui abbiamo vissuto anni importanti: soprattutto Arturo è stata una pedina chiave per gli scudetti vinti”.
“L’AVVERSARIA PIU’ PERICOLOSA PER LA JUVE? LA STESSA JUVE” – A proposito di tricolori, nonostante il peggior avvio di campionato dell’ultimo mezzo secolo di storia bianconera, la Juve “vede” il suo quinto titolo consecutivo. La svolta è arrivata dopo “la figura da pellegrini” (copyright Buffon) fatta contro il Sassuolo. “Dopo quel ko ci siamo detti che non era più tempo di trovare delle scuse: dovevamo rispettare la maglia bianconera – ricorda Evra, il cui apporto, proprio in quei giorni difficili, è stato fondamentale -. Il problema era psicologico. Da lì in poi abbiamo remato tutti nella stessa direzione, abbiamo ricostruito la nostra famiglia, senza fare distinzioni tra nuovi acquisti e giocatori più anziani”. La rimonta sull’Inter capolista è quasi completa, ma la strada per il quinto scudetto consecutivo è ancora molto lunga: “Siamo i favoriti? Secondo me non abbiamo ancora fatto niente – prosegue Evra -. La Juve vera è quella che vince il campionato. Rispetto tutte le nostre avversarie, ma i rivali più pericolosi siamo noi stessi. Per il 2016 chiedo ancora più sacrificio e collaborazione. L’obiettivo sarà raggiunto soltanto quando saremo campioni per la quinta volta consecutiva”.
LICHTSTEINER: “LA NOSTRA RIMONTA NON MI HA SORPRESO” – Anche Lichtsteiner torna sulla svolta avvenuta nel ritiro successivo allo scivolone del Mapei Stadium: “Dopo il ko con il Sassuolo ci siamo parlati. Non sono sorpreso che la squadra sia tornata sui suoi livelli. Chi vincerà il titolo? Vedremo, speriamo tocchi ancora a noi”. Lo svizzero meno pacifico del mondo torna quindi sul problema cardiaco che tra settembre e ottobre lo ha costretto a più di un mese di stop: “In quel periodo ho riflettuto tanto, speravo di rientrare prima possibile. All’inizio non sapevo che problema fosse di preciso e continuavo a pensarci. Ma alla fine è andato tutto bene, che piacere ritrovare il campo, i miei compagni e tornare a giocare gare importanti”.
“DYBALA NUOVO TEVEZ? RIPARLIAMONE TRA 10 ANNI” – Se l’anno scorso la Juve ha dimostrato di saper vincere, eccome, anche senza Conte, quest’anno la sfida è dimostrare di non essere dipendenti dai colpi dei “fuggitivi” Pirlo, Vidal e Tevez: “Possiamo contare su Pogba, Marchisio e tanti altri che mettono dei gran palloni, ma sicuramente ci manca un fuoriclasse come Pirlo – ammette Lichtsteiner -. Dybala nuovo Tevez? E’ un paragone che non mi piace perché Carlos ha vinto di più, è un campione vero. Non si può paragonare un 20enne con un 30enne: vedremo nei prossimi dieci anni cosa succederà”. In attesa di trovare un vero erede di Lichtsteiner, chissà se nel croato Vrsaljko, già “prenotato” dal Sassuolo, la Juve ha in Alex Sandro una valida alternativa a Evra: “A me non piace il turn over, ma lui sta facendo meglio dell’inizio – ammette l’ex capitano del Manchester United -. Vivo bene la nostra collaborazione, perché quello che conta è il risultato. Io vorrei giocare sempre. Come dicevo a Sir Alex Ferguson, avrò tempo di riposare quando sarà finita la mia carriera”.
serie A
- Protagonisti:
- patrice evra
- stephan lichtsteiner