Uno dei problemi più importanti che investe il gioco del calcio in Italia è la cattiva qualità degli impianti sportivi. Tutte le esperienze internazionali insegnano come la qualità degli stadi rappresenta un fattore fondamentale per assicurare il successo del sistema calcistico ed è evidente che per il nostro paese questo rappresenta un punto critico. L’età media dei nostri stadi del calcio professionistico è di circa 50 anni e, negli ultimi anni, il riempimento medio degli impianti si è abbassato sempre più in tutte le categorie e questo si traduce in mancati ricavi per quasi mezzo miliardo di euro, solo per la serie A.
Gli stadi moderni sono molto diversi da quelli tradizionali, sotto i profili della dimensione, della comodità per gli spettatori e per le squadre, dei servizi offerti al pubblico, della sostenibilità ambientale e della sicurezza. Le principali esperienze internazionali, per l’Italia il caso Juventus è rappresentativo, dimostrano che si tratta di investimenti validi sotto il profilo economico: i principali nuovi stadi costruiti in Europa negli ultimi 10 anni hanno generato nel primo anno di inaugurazione un incremento medio di quasi il 40% dell’affluenza e di oltre il 70% sotto il profilo dei ricavi da gare.
Gli Stadi rappresentano un palcoscenico unico della storia del calcio. È diritto di ogni appassionato poter vivere questo sport, praticarlo, studiarlo, respirarlo, sentirlo, vederlo in tv o sul web, ma soprattutto viverlo dal vivo nelle migliori condizioni. Il gioco del calcio trasmette emozioni e passioni uniche. Un movimento straordinario, capace di generare delle rilevanti potenzialità che purtroppo nel nostro Paese non siamo in grado di capitalizzare che solo parzialmente.
Il manuale “Guida UEFA agli Stadi di Qualità” (UEFA Guide to Quality Stadiums), pubblicato dall’Uefa, che la Federazione Italiana Gioco Calcio ha ritenuto importante rendere disponibile in lingua italiana, rappresenta il principale punto di riferimento a livello internazionale per i soggetti coinvolti nella progettazione e costruzione di un nuovo stadio o nell’ammodernamento dell’impianto esistente, ma anche uno stimolo critico per i media che spesso trascurano quest’aspetto fondamentale e focalizzano la loro attenzione solo sul momento giocato. Il documento rappresenta un utile e pratica guida di riferimento per la pianificazione, progettazione, costruzione e gestione di uno stadio di nuova generazione.
Si tratta di un report di grande valore, perché mette a frutto la straordinaria esperienza che l’UEFA ha maturato a livello internazionale in tema di tecnica degli impianti sportiva. Tutti si augurano che questo documento possa contribuire a sollecitare nuove iniziative d’investimento, in grado di produrre un significativo cambiamento di rotta per la sicurezza, la riqualificazione urbana, il positivo impatto economico per le società e per i conti pubblici, l’occupazione, la sostenibilità ambientale, la formazione di nuove figure professionali specializzate. Un programma di rinnovamento di cui il nostro calcio ormai non può fare a meno.
La FIGC si è già mossa in questa direzione, con l’obiettivo di arricchire le competenze manageriali dei diversi soggetti coinvolti. Ha organizzato il Corso di Alta Formazione in Stadia Management e l’iniziativa Stadia Tour, con visite pilotate a impianti calcistici all’avanguardia in Inghilterra, Germania e Spagna. L’analisi delle migliori strutture internazionali costituisce il punto di partenza; i casi esteri di successo non possono essere copiati, poiché ogni scenario nazionale mantiene tipicità e peculiarità proprie, ma rappresentano sicuramente il modello cui ispirarsi. Da questo punto di vista l’UEFA Guide to Quality Stadiums costituisce il principale punto di riferimento a livello internazionale per i progetti d’investimento nelle infrastrutture calcistiche e potrà offrire un efficace valore aggiunto, nell’ambito del più generale programma di riqualificazione e ammodernamento degli stadi italiani.
La Guida è organizzata in modo da mostrare la sequenza cronologica degli eventi nel processo, fornendo raccomandazioni semplici e sintetiche su una vasta gamma di argomenti: dal mettere in piedi una squadra di progetto e scegliere un architetto, alla valutazione delle scelte progettuali e alla risoluzione dei problemi legali, finanziari e tecnici, alla comprensione di tutte le strutture dello stadio fino alla scelta dell’appaltatore e alla gestione dei lavori fino al giorno della cerimonia di apertura. Il documento si conclude con alcuni casi di studio che si riferiscono a storie di successo di stadi europei di diverse dimensioni. L’obiettivo è il miglioramento della qualità sia degli stadi nuovi sia di quelli esistenti in Europa, non solo in termini di funzionalità e progetto, ma anche per la maniera in cui essi contribuiscono alle loro comunità.
La guida si conclude con un glossario finale che fornisce definizioni e ulteriori spiegazioni dei vari argomenti trattati e contiene una bibliografia per coloro i quali cercano successivi spunti di lettura e informazioni più dettagliate su argomenti specifici. La via maestra per far crescere il calcio italiano consiste nel dare impulso allo sviluppo di una nuova generazione di impianti perché la storia racconta i suoi luoghi, i suoi templi, le sue passioni, il suo sport, ma il futuro si costruisce con le competenze, le idee, i fatti e gli impianti sportivi devono essere il punto di partenza della storia che si vuole costruire.
gianlucadimarzio