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Inter-Genoa 1-0, Ljajic riporta in testa i nerazzurri

MILANO – Torna l’Inter degli 1-0, ma stavolta ha un’altra faccia. La squadra di Roberto Mancini centra l’ottavo successo di misura senza subire gol e si dimostra molto lontana da quella che vinceva e non convinceva: nerazzurri padroni del campo per almeno un’ora contro un Genoa timido, rinunciatario, forse ancora sotto shock per l’inatteso ko interno con il Carpi. Il successo lo firma Adem Ljajic, con un gol abbastanza estemporaneo – un tiro-cross su punizione – arrivato a ridosso del quarto d’ora del secondo tempo. Ma è la ciliegina su una prestazione eccellente del serbo, che dà continuità all’ottima prova fornita al San Paolo e si conferma elemento quantomeno importante per il futuro interista. Altra panchina, invece, per Mauro Icardi: il capitano resta seduto fino al fischio finale e soffre con i suoi compagni nel concitato finale, complicato dall’espulsione di D’Ambrosio.
POCO GENOA, MOLTA INTER – Tanti sono i meriti dell’Inter, con Mancini che per l’occasione rinuncia all’idea di schierarsi “a specchio”: avrebbe voluto dire mettersi in campo di fatto con un 5-4-1, viste le posizioni conservative assunte dagli esterni di Gasperini. Per riprendersi – in attesa di Bologna-Napoli – la vetta solitaria della classifica, il tecnico sceglie un 4-2-3-1 con Jovetic e Palacio liberi di scambiarsi come centravanti tattico e il duo Biabiany-Ljajic a seminare il panico sulle due corsie, supportati dalle sovrapposizioni di D’Ambrosio, puntuale ma quasi mai ficcante, e di Telles, meno costante ma sicuramente più qualitativo al momento di andare al cross. Il Grifone è rintanato, Gakpé deve fare il Pavoletti e non è proprio nelle sue corde ma la forzata solitudine a cui lo costringono i compagni di squadra sarebbe stata insostenibile anche per una prima punta di ruolo come lo squalificato di giornata: l’Inter martella già dall’inizio e potrebbe sbloccare lo stallo dopo soli due minuti, quando Felipe Melo alza sopra la traversa l’invito di Palacio. Laxalt non tiene mai Biabiany, i nerazzurri riescono a creare superiorità numerica con gli uno contro uno e a rendersi pericolosi in due occasioni con Ljajic, che prima manda al bar Figueiras e spara alto con il mancino e poi perde l’attimo giusto per servire Jovetic a centro area, dopo un’ottima discesa palla al piede proprio di Biabiany.

PAURA PER MELO – In avvio di gara, la mediana a due tutta sostanza scelta da Mancini si scontra violentemente: è il 12′, devastante impatto aereo tra Felipe Melo e Medel, in apparenza è il cileno a risentirne maggiormente. Ma col passare dei minuti, il centrocampista brasiliano inizia a mostrare qualche segno di cedimento. Si ferma in un paio di occasioni, Brozovic è pronto per il cambio ma l’ex Juventus e Fiorentina predica calma. La sostituzione si verificherà soltanto all’intervallo, con lo staff medico che mette su un’ambulanza per una tac il calciatore e quest’ultimo che confessa addirittura di non ricordare nulla dello scontro. L’Inter preme ancora in chiusura di primo tempo, Telles è bravissimo sulla sinistra: cross pennellato per Ljajic, destro di controbalzo dell’ex Roma, ottima risposta di Perin. Il portiere non potrebbe nulla sulla conclusione del serbo in pieno recupero: difesa del Genoa che si apre senza opporre resistenza, botta all’ingresso in area e sfera a lato di un soffio. La ripresa parte dunque con due novità: la prima è Brozovic per Melo, la seconda è un tiro in porta del Genoa. Perotti, devastante sulla sinistra, mette in mezzo per il rimorchio di Figueiras, che ignora Rincon e impegna Handanovic. Ma i padroni di casa sono in controllo, ancora Telles a ispirare Palacio che premia Jovetic, destro alto in acrobazia.

LA FIRMA DI LJAJIC – Genoa troppo schiacciato e in costante affanno, ne esce una punizione Inter da sinistra. Ljajic sfodera la versione esteticamente più appagante del gol del suo ex compagno Pjanic, a segno nel pomeriggio con la complicità di Padelli a Torino: anche quello del serbo è un tiro-cross, molto più teso e con Perin ben saldo sulla linea di porta. Murillo si getta sul pallone e cerca la correzione in tuffo ma la sfera sfila via, insaccandosi in un angolo impossibile da raggiungere per il portiere genoano. Capel per Lazovic è la prima risposta di Gasperini, il Genoa alza il baricentro ma non si rende pericoloso. Mancini inserisce Perisic per Jovetic nel tentativo di chiudere i conti in ripartenza, il croato è bravissimo nella gestione della transizione al 32′. Discesa e tocco per Ljajic, Perin blocca senza problemi. A 4′ dalla fine la sfida si accende. D’Ambrosio, già ammonito, travolge il solito Perotti. Il rosso è giusto, Mancini approfitta della vicinanza di Giacomelli per segnalargli un colossale errore precedente – Ljajic fermato solo davanti a Perin al 17′ per un fuorigioco inesistente – e boccia per l’ennesima volta Montoya, unico terzino di ruolo a disposizione in panchina. Entra Guarin per Palacio, con Biabiany che si posiziona diligentemente a destra nella linea a 4. Il Grifone, che pure aveva inserito Pandev, non punge: Miranda giganteggia nel finale, l’Inter torna a vincere 1-0 e risale in testa, anche se solo per una notte. Ma dimostra che c’è modo e modo per vincere di misura.

INTER-GENOA 1-0 (0-0)
Inter (4-2-3-1): Handanovic 6; D’Ambrosio 5.5, Miranda 7, Murillo 6.5, Telles 6.5; Medel 6, Melo 6 (1′ st Brozovic 6); Biabiany 7, Jovetic 6 (30′ st Perisic sv), Ljajic 7; Palacio 6 (45′ st Guarin sv). (Carrizo, Berni, Dodò, Juan Jesus, Montoya, Ranocchia, Gnoukouri, Icardi, Manaj). All.: Mancini
Genoa (5-4-1): Perin 6.5; Figueiras 5.5 (30′ st Pandev sv), Izzo 5.5 (36′ st Cissokho sv), Burdisso 6, Ansaldi 6, Laxalt 5; Lazovic 5 (15′ st Capel 5.5), Rincon 5.5, Costa 5.5, Perotti 6.5; Gakpé 5. (Lamanna, Ujkani, De Maio, Sandro, Ntcham, Ricozzi, Ghiglione). All.: Gasperini
Arbitro: Giacomelli
Reti: 14′ st Ljajic
Ammoniti: Telles, Ansaldi, Costa, Perotti
Espulso: D’Ambrosio per doppia ammonizione (41′ st)
Recupero: 3′ e 4′

serie A

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Fonte: Repubblica
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