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Napoli, dai fischi alla vetta: così Sarri ha costruito la corazzata azzurra

Le prodezze di due grandi amici, Gonzalo Higuain e Pepe Reina, hanno colpito uno dei portieri che hanno scritto la storia del calcio, Iker Casillas, mondiale con la Spagna.

Ha scritto un tweet dedicato agli ex compagni che hanno trascinato il Napoli al primo posto. Le reti di Higuain e le parate di Reina sono straordinarie, ma non sono miracoli. Rientrano in un contesto che Sarri ha saputo costruire in appassionate settimane di lavoro, partendo dai prati di Dimaro e Castel Volturno, anche in quei giorni in cui arrivavano fischi al San Paolo e strali da Maradona, respinti dalla tenace difesa di De Laurentiis.

Il Napoli ha meritato il primato coi 31 punti (terzo attacco e migliore difesa) e la qualificazione ai sedicesimi di Europa League, conquistata in anticipo. Sarri non ha trascurato un solo particolare in questi mesi, trascorrendo tante ore tra campo e ufficio del centro sportivo. Al centro di tutto mette il lavoro, l’unico valore in cui si riconosce: è la chiave che gli ha aperto le porte del Napoli. L’analisi della squadra è stata rigorosa, quasi subito sono state fatte scelte forti: fuori il vice capitano Maggio e Valdifiori, regista che era in orbita Nazionale, e ridisegno tattico. C’era stata precedentemente l’assegnazione ad Hamsik del ruolo di mezz’ala sinistra, quello preferito.

ilmattino

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