Bologna-Napoli – Marcello Castellini: Higuain, non farlo girare né dargli campo, ma è più facile a dirsi
“COME si ferma Higuain? A parole ci si può provare, in campo adesso è molto difficile”, dice Marcello Castellini, che Bologna-Napoli se la vedrà al Dall’Ara.
Che partita si aspetta?
“Tecnicamente c’è un abisso, bisogna esser sinceri. Ma c’era pure con la Roma, non ci fosse stato il campo inzuppato ad avvicinare molto i rispettivi valori”.
Quindi col Napoli non c’è storia?
“No, non dico questo, il calcio è bello perché i pronostici a volte si diverte a sovvertirli, però è evidente che oggi il Napoli gioca molto bene e ha registrato la fase difensiva rispetto alle ultime stagioni”.
E ha questo Higuian scatenato.
“In questo momento non esagero se dico che è uno dei più forti al mondo, secondo me può valere Suarez del Barcellona, per dire. I due si somigliano anche. Gonzalo ha corsa, ha fisico, ha tiro, si smarca”.
Qualche consiglio?
“Avete visto il 2-0? Avete visto come scatta nonostante l’uomo addosso? Ecco, bisognerebbe limitare al massimo la profondità, cioè non dargli campo, stargli il più attaccato possibile. Considerato pure, come si è visto con Miranda, che non lo sposti, anche fisicamente ha grandi doti. Ripeto, mica facile. Nello stretto invece occorre cercare di limitarne i movimenti il più possibile, per non farlo girare”.
Con Maietta fuori, l’argentino dovrebbe toccare a Oikonomou e a Gastaldello.
“Serviranno marcature preventive di uno dei due e molta attenzione”.
Un mediano che s’abbassi può servire?
“Sulle palle provenienti dalle fasce, o sui lanci lunghi sì. Su altre no, esempio le fasce: il Napoli gioca molto con l’uno contro, quando scaleranno i centrocampisti Higuain resterà solo in mezzo ai centrali”.
Impressioni
dopo Napoli-Inter?
“Ora Higuain fa la differenza, ma l’Inter m’è piaciuta, ha tante soluzioni e Mancini convincerà Thohir a spendere ancora, a gennaio”.
Il più forte che ha marcato?
“Beh, tanti, erano anni in cui di punte forti ce n’erano più di adesso. Se devo dirne una, Shevchenko. Un fenomeno. Come l’Higuain di oggi, ma Sheva rimase ai vertici a lungo, Gonzalo vedremo”.
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