Serie A, Chievo è il club più vecchio d’Europa
Se l’Italia non è un paese per giovani, neppure il quartiere scherza. Il Chievo è la squadra più vecchia d’Europa, logica conseguenza del fatto che la nostra Serie A è al secondo posto come età media: 27,1. Ci batte soltanto, anche se di pochissimo, la Turchia.
CHE DISTACCO — La notizia è questa e arriva da una fonte attendibile: il Cies, un centro studi svizzero nato vent’anni fa da un accordo tra la Fifa e l’università di Neuchatel. Obiettivo: scambio di informazioni tra le varie leghe europee sui dati socio-economici dei club e di quelli delle rose e dei settori giovanili. Se vogliamo, la versione calcistica dell’Istat, che ha da tempo certificato che l’Italia sta diventando sempre più vecchia (età media 44,4 anni), con un inesorabile crollo delle nascite (12 mila nati in meno nel 2014 rispetto al 2013) e la possibilità di mantenere la sua capacità demografica solo grazie agli immigrati. E’ come se fossimo tornati indietro di un secolo: il movimento naturale della popolazione (nati meno morti) ha fatto registrare nel 2014 un saldo negativo di quasi centomila unità, che segna un picco mai raggiunto dal biennio 1917-18, cioè dalla Grande Guerra. Se queste sono le premesse, non c’è da sorprendersi che il calcio non faccia eccezione: secondo la ricerca che prende in esame 31 campionati (i 5 principali e molti altri minori), l’Italia supera l’Inghilterra (26,9), la Spagna (26,6), la Germania (26,1). Lontanissime Svezia (24,5), Olanda (24,4) e Croazia che con 23,9 è il Paese calcisticamente più giovane del continente.
IN ITALIA — Forse c’entra l’aria che si respira dalle parti dell’Adige, ma al secondo posto, staccatissimo, c’è l’inguaiato Verona con un’età media di 28,3. Se in campo ci andasse l’anagrafe, non ci sarebbe storia: il Chievo avrebbe stravinto, visto che oltre 2 anni di differenza sono, a livello statistico, un’enormità. Al terzo posto, a quota 28, altre due provinciali: l’Atalanta guidata dal tecnico più vecchio della A (Reja, 70) e il Sassuolo. L’Inter si trova a metà classifica (26,7), l’altra capolista, la Fiorentina, è invece tra le squadre più giovani (26,5). Non come l’Empoli che dal basso dei suoi 25,2 di media stacca nettamente Carpi e Palermo, che sono di poco sopra quota 26.
Ecco il grafico con la classifica dell’età media più alte per campionati in Europa
IN EUROPA — Il Chievo si conferma leader anche fuori dai confini nazionali: è di un anno e sette mesi più vecchio degli spagnoli del Rayo Vallecano, dei turchi di Akhisar e di due squadre cipriote. Superando quota 30, la società di Campedelli sta nettamente sopra la media delle 31 leghe tenute sotto osservazione: 30,6 contro 26. Il Cies racconta altre curiosità. Del tipo: i club ucraini hanno lanciato più debuttanti (2,29 di media), all’ultimo posto ci sono i greci (0,13). Il maggior numero di calciatori emigranti (66,4% del totale) parte da Cipro, mentre dalla Serbia si muovono in pochissimi: solo il 15,7%.
L’ALLENATORE — Rolando Maran, che di anni ne ha 52, è l’allenatore della squadra più vecchia d’Europa, ma il fatto non sembra preoccuparlo: «Non guardo la carta d’identità quando devo schierare un giocatore». E del resto non è colpa sua se uno dei giovani più promettenti del Chievo, Federico Mattiello, classe 1995 (l’età del Cies), è stato fermato da due gravi infortuni ed è ancora fuori. La domanda è: meglio allenare ventenni rampanti o trentenni saggi? «Dal punto di vista dell’applicazione, della disponibilità negli allenamenti, non ho mai trovato differenze. Il caso del Chievo è, se vogliamo, un po’ particolare: qui c’è un gruppo che, come un famiglia, è cresciuto e invecchiato insieme avendo la fiducia della società che ha voluto puntare su alcuni uomini chiave». Prendiamo la difesa, decisamente over 30 (Bizzarri 38, Dainelli e Sardo 36): ha chiuso al quarto posto nello scorso campionato, in questo ha un po’ allargato gli spazi, ma comunque ha subito meno gol di Roma e Milan. Conclusione? «L’esperienza – dice Maran – si costruisce sul campo, giorno dopo giorno. Ma poter contare su giocatori che si conoscono bene è un grande vantaggio».
IL PORTIERE — Albano Bizzarri è il giocatore più vecchio della squadra più vecchia d’Europa. «Mi sento bene, come testa e come fisico, come se avessi vent’anni. Penso di potere andare avanti oltre i 40, l’importante è avere la passione e curare i dettagli». Con Maran, l’anno scorso è diventato subito un punto fermo togliendo il posto a Bardi, classe 1992: «Ma guardate che l’esperienza conta ma non è tutto. Se sono diventato titolare, è perché qualcuno ha capito che avevo altre qualità».
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