Caso San Paolo: segnali di pace tra De Magistris e De Laurentiis
Lasciandosi alle spalle le polemiche, il sindaco Luigi de Magistris e il presidente della Ssc Napoli, Aurelio De Laurentiis, sono tornati a stringersi la mano. Il faccia a faccia che sigla la pace tra i due sulla convenzione-ponte approvata venerdì in Consiglio comunale, si terrà a inizio della settimana prossima, come sindaco e patron hanno deciso alla fine del match di Napoli-Palermo.
De Magistris, che ieri era accompagnato dal capo di Gabinetto del Comune, Attilio Auricchio, dovrà illustrare al patron e al dirigente azzurro Alessandro Formisano, i nuovi parametri della delibera licenziata dall’aula, che di fatto stravolge quella approvata precedentemente in giunta. Quali le sostanziali novità dopo le modifiche? Innanzitutto la convenzione avrà durata due anni e non uno, il canone aumenta da 651mila euro a 781mila euro. Il Consiglio ha votato il balzello del 20%. Aumenta la quota che il presidente dovrà versare al Comune sulle pubblicità: passa da 3mila a 3mila 500 euro. Che su 27 partite casalinghe circa sfiora i 100mila euro. A carico della società anche le spese per le corse notturne della linea 2 (in caso di gara serale: circa 5mila euro a match) e i costi di pulizie e dispersione idrica.
Acqua calda e luce saranno a carico del Comune, ma nella sostanza sono costi che Palazzo San Giacomo recupererà attraverso il canone. Così come la sorveglianza e la custodia. Il Comune potrà organizzare eventi e concerti dal giorno dopo l’ultima partita casalinga stagionale del Napoli, fino al 5 luglio, dopodiché si rimetterà a posto il manto erboso. La questione biglietti andrà invece affrontata con più calma.
La strada indicata dal primo cittadino nei giorni scorsi è chiara: rendere i 160 tagliandi di consiglieri comunali e assessori non trasferibili e chiedere al presidente, al di là degli inviti che De Laurentiis vorrà e potrà fare, di gestire attraverso il cerimoniale di Palazzo San Giacomo tutti i biglietti delle autorità. Seguendo il protocollo del cerimoniale di Stato. Quella di ieri ad ogni modo potrebbe essere stata l’ultima partita con i biglietti di tribuna autorità cedibili a terzi.
Le intenzioni del primo cittadino di rendere il ticket non cedibile a terzi sembra non abbiano più di tanto scosso i consiglieri e gli assessori tifosi, che come scritto in convenzione, hanno diritto a due posti nella tribuna dove siedono le autorità cittadine.
il mattino