NAPOLI – Il Napoli di Sarri fa un’altra vittima nel suo ottobre d’oro, stendendo anche il Palermo nel turno infrasettimanale. Rischia di diventare stucchevole ricordare i numeri di questa squadra, ma non si può non ricordare che quella sui rosanero è la quinta vittoria di fila in campionato (la settima se contiamo anche l’Europa League), per un totale di dodici risultati utili consecutivi sui due fronti. Impressionanti anche le cifre di Gonzalo Higuain, soprattutto tra le mura amiche: in cinque gare interne di campionato, il Pipita ha messo a segno sette dei suoi otto gol in campionato. L’ultimo è il missile che sblocca la gara contro un Palermo che fa il suo dovere in difesa ma non riesce mai ad insidiare davvero i partenopei; nella ripresa, il subentrato Mertens mette al sicuro il risultato, che mantiene il Napoli a -2 dalla Roma capolista.
RIPOSANO ALLAN E KOULIBALY – Per contrastare gli azzurri, Beppe Iachini sceglie di confermare in toto la formazione che ha battuto il Bologna e che ha pareggiato con l’Inter, quindi un 3-5-2 con Gilardino e Vazquez in avanti. Turnover molto limitato, invece, per Maurizio Sarri, che conferma per 9/11 quella che è ormai la formazione tipo: a riposare sono Koulibaly e Allan, sostituiti nello schieramento iniziale da Chiriches e David Lopez. Non cambia il tridente, con Insigne e Callejon ai fianchi dell’inamovibile Higuain.
NAPOLI PADRONE – Il primo tempo conferma che Sarri fa bene ad insistere su questo impianto di gioco, perché la sua squadra gira come un orologio. Higuain, galvanizzato dalle ultime prestazioni, partecipa sempre più alla manovra e i compagni lo cercano con insistenza, anche quando servirlo non sembra l’opzione migliore. Il Pipita, dal canto suo, agisce da vero regista offensivo, premiando a sua volta i compagni. L’esito è un primo tempo in cui Reina non deve mai sporcarsi i guanti, mentre il Napoli spinge senza soluzione di continuità, colpendo il palo con Insigne e creando occasioni da rete a grappoli.
SASSATA DEL PIPITA PER L’1-0 – Contro un Palermo ben messo in campo e un Sorrentino in gran forma, però, serve qualcosa di più: il jolly lo pesca, neanche a dirlo, il solito Higuain. Hamsik lascia il pallone al Pipita ai venticinque metri, l’argentino non ci pensa su più di tanto e far partire un destro terrificante per potenza e precisione, che si insacca all’angolo basso alla destra di un incolpevole Sorrentino. È la ciliegina su un primo tempo che ha visto il Napoli chiudere con un possesso palla vicino all’80% (il dato scenderà al 65% a fine gara). Ancora Higuain andrà vicino alla doppietta in due occasioni, nel primo quarto d’ora di ripresa: clamoroso il suo mancato tap-in sul cross basso di Hamsik, mentre da applausi un altro gran tiro da fuori che si infrange sul palo.
LA RABBIA DI INSIGNE – Unica nuvola nel cielo del Napoli di Sarri è il malumore di Lorenzo Insigne: il 24 azzurro, sostituito poco prima di metà ripresa da Dries Mertens, non accetta il cambio e lo mostra in maniera eloquente. Il tecnico, da un lato ha voluto preservare il ragazzo di Frattamaggiore, toccato duro anche domenica scorsa a Verona; d’altro canto, Sarri ha voluto premiare la pazienza di Mertens, che oggi si sarebbe aspettato la maglia da titolare. È Maggio a calmare Insigne, ma questa reazione rimane una macchia sull’ennesima grande prestazione del folletto azzurro, al quale è mancato solo il gol.
PROPRIO MERTENS BLINDA IL SUCCESSO – D’altronde, il belga raccoglie appieno il testimone lasciato da Insigne, col quale spesso condivide movimenti e modo di giocare. È Mertens a creare le palle-gol più nitide nell’ultimo quarto di gara, sospinto da una grande voglia di mettere in difficoltà Sarri. È Mertens a portare a quota tre il conto dei legni per il Napoli ed è sempre il belga a chiudere definitivamente il match, a dieci minuti dal termine, concludendo una ripartenza col destro a giro sul lato lungo che batte Sorrentino, un tiro… alla Insigne. E sta in questo parte del successo della squadra partenopea, in una panchina sempre ricca di qualità e quantità.
SEMPRE NELLA SCIA DELLA ROMA – Il Palermo mostra tanta buona volontà, cercando il gol della bandiera con le ripartenze, ma di occasioni nitide non se ne vede l’ombra, perché il Napoli riesce a non farsi mai trovare davvero scoperto e le imprecisioni rosanero fanno il resto. Finisce 2-0 ed è un risultato che, ai punti, sta stretto agli azzurri; quelli che contano, però, sono i punti in classifica, che sono sempre due in meno della Roma capolista ma permettono al Napoli di rimanere in scia, a pari punti con Fiorentina e Inter. È un ko che ci può stare per il Palermo, che dovrà però rifarsi lunedì prossimo contro l’Empoli.
NAPOLI-PALERMO 2-0 (1-0)
NAPOLI (4-3-3): Reina 6, Hysaj 7, Albiol 7, Chiriches 6,5, Ghoulam 6, Lopez 6 (18′ st Allan 6), Jorginho 7, Hamsik 7, Callejon 6 (31′ st El Kaddouri sv), Higuain 8, Insigne 7 (20′ st Mertens 7). (1 Rafael, 22 Gabriel, 11 Maggio, 4 Henrique, 26 Koulibaly, 3 Strinic, 23 Gabbiadini, 16 Valdifiori, 94 Chalobah). All:. Sarri
PALERMO (3-5-2): Sorrentino 7, Struna 6, Gonzalez 6,5, Andelkovic 6, Rispoli 6,5, Rigoni 6 (22′ st Quaison 5,5), Maresca 5,5 (8′ st Brugman 5,5), Hiljemark 5,5, Lazaar 6 (33′ st Chochev sv), Vazquez 6, Gilardino 5. (91 Colombi, 2 Vitiello, 34 El Kaoutari, 6 Goldaniga, 33 Daprelà, 97 Pezzella, 28 Jajalo, 8 Trajkovski, 54 La Gumina). All.: Iachini
ARBITRO: Giacomelli di Trieste
RETI: nel pt 38′ Higuain; nel st 34′ Mertens
ANGOLI: 8-2 per il Napoli
RECUPERO: 0′ e 3′
SPETTATORI: 30 mila.
Fonte: Repubblica