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Donadel: Scudetto? Se non sarà Fiorentina, spero Napoli perché quella città merita una gioia così grande e perché mi piace da matti Sarri”

Dall’altra parte del mondo, da Montreal in particolare, c’è un tifoso speciale per la Fiorentina, pronto a prendere il primo volo aereo in caso di scudetto per festeggiare con Firenze visto che l’ottimismo di Marco Donadel (che ora vive e gioca in Canada nell’Impact) non è diminuito dopo le due sconfitte con Napoli e Roma, che a suo avviso non ridimensionano la squadra viola, con i giusti rapporti però: “Se prendiamo come termine di paragone le prime 7 partite dove la Fiorentina distruggeva gli avversari e aveva molti punti di vantaggio – spiega – allora, a livello di risultati, la squadra viola esce un pochino ridimensionata. Ma non assolutamente a livello di gioco perché ha tenuto testa alle due squadre piu forti giocando alla pari se non anche meglio. Ma io penso -aggiunge – che la dimensione della Fiorentina sia proprio quella dove sta ora, cioè in un gruppetto compatto che lotterà per le primissime posizioni fino alla fine”. Cosa manca alla squadra per essere da scudetto? “Non so cosa manchi, la Fiorentina ha stupito tutti in questo inizio di campionato, con ritmi di gioco altissimi; credo però che in Italia devi saper cambiare il tuo modo di giocare in corsa, altrimenti le altre squadre alla lunga ti studiano e prendono le contromisure, come la Roma che è venuta a Firenze a difendersi e ripartire, e in questo modo ha fatto male alla Fiorentina. Vediamo dunque se sarà brava a cambiare e a volte ad adattarsi all’avversario perché quello che contano alla fine sono i punti se vuoi essere davanti a tutti a maggio”. Tre sconfitte in otto giorni, come si esce da questa prima vera mini crisi? “I momenti di crisi arrivano e se ne vanno, è normale in un campionato così duro come quello italiano. Nessun dramma, la Fiorentina ha perso ma ha fatto vedere che c’è. Basterà continuare a giocare così e la crisi verrà superata”.
Intanto però in Europa è ultima del girone: “È normale che se ti ritrovi primo in serie A dopo 8 domeniche dai priorità al campionato ma credo che la Fiorentina si riprenderà anche in coppa, dove è bello vincere e andare avanti. La Fiorentina e i suoi tifosi così possono andare in giro per l’Europa a farsi conoscere e a giocare partite importanti, serve anche per avere più gare da tenere impegnata tutta la rosa, perché tutti i giocatori si sentano importanti e alla fine in realtà lo sono e lo saranno”
Anche da lontano Donadel segue costantemente la serie A: “Sempre e guardo anche qualche partita perché credo che rimanga il campionato più interessante per gli appassionati di calcio, forse meno spettacolare di altri, ma la tattica, mista a tecnica e difficoltà di gioco in certe partite è ai massimi livelli. La Fiorentina è la mia squadra è ovvio, amo Firenze e la Viola, intesa come gente che ci lavora, tifosi, ex compagni, mi è rimasta dentro. Credo che dopo queste giornate si possa già capire l’andamento del campionato – spiega Donadel – vedo Napoli e Roma favorite per lo scudetto, con la Juve che rientrerà in corsa per vincerlo, ma essere favorito non vuol dire niente. Sarà finalmente – e il giocatore del Montreal sottolinea la parola finalmente – un campionato combattuto fino alla fine e anche squadre come Fiorentina e Inter possono infilarsi in questa corsa. Ovviamente godrei come un matto se lo vincesse la Fiorentina, sarebbe qualcosa di unico, parto da qui per venire a festeggiare con tutta la città se dovesse accadere” promette. “Se non sarà Fiorentina, spero Napoli perché quella città merita una gioia così grande e perché mi piace da matti Sarri”. E di Sousa cosa ne pensa? “Sta portando idee nuove e belle, mi piace come la squadra lo segue e come sta gestendo tutte le piccole cose. Ha personalità e coraggio che la squadra poi trasmette in campo tanto che la Fiorentina sembra non aver paura di nessuno. Però per vincere devi essere bravo e migliore degli altri, questo lo sapremo solo alla fine del campionato”.
Donadel invidia agli attuali viola l’abolizione del ritiro casalingo viste le tante partite stagionali: “Penso che i ritiri, se hai una squadra di professionisti, non servano mentre se hai una squadra di non professionisti non vai comunque da nessuna parte indipendentemente dal ritiro. Detto questo io che ora ho 3 bambine ci andrei volentieri sempre, cosi posso riposarmi alla grande” scherza e ride il giocatore.
Mercoledì c’è Verona-Fiorentina, che partita si aspetta? “Dura perché il Verona ha bisogno di punti a tutti i costi. Si difenderà bene e ha qualità per far male, poi lo stadio quando gioca l’Hellas da una grande spinta”
Lei ha giocato in entrambe, ha momenti particolari legati a queste due piazze? “Le potrei scrivere un libro in realtà ma penso basti dire che ho passato a Firenze e Verona i miei anni migliori, in campo e soprattutto fuori. La mia famiglia è innamorata di queste due città dove abbiamo tantissimi amici”.
Intanto nella Mls dove gioca Donadel a fine mese inizieranno i playoff e il Montreal Impact ha conquistato l’accesso già prima dell’ultima stagionale disputata ieri con il Toronto di Giovinco. Un derby tutto canadese in cui l’ha spuntata il Montreal con una doppietta di Drogba e che si riproporrà il 31 nel primo turno dei playoff. Comunque vada per Donadel in Canada sta vivendo un’avventura entusiasmante che in 8 mesi “mi ha permesso di vedere e girare tutta l’America, come non avrei mai fatto nella mia vita, e pensi che qui in trasferta possiamo cenare fuori e goderci dunque le città dove giochiamo”. Ma alla fine quando tornerà a Firenze? “A metà dicembre, un mesetto a Firenze ci vuole altrimenti vado in astinenza e mi servirà per ricaricare le pile prima di ricominciare qui a Montreal dove mi trovo veramente bene”. Inoltre Marco ha un desiderio “Sicuramente tornerò a Firenze a vivere a fine carriera perché tutta la mia famiglia vive lì ora, genitori e sorelle, sto diventando anche zio quindi… E ovviamente mi piacerebbe entrare nella Fiorentina un giorno, mi piacerebbe lavorare con i giovani, aiutarli in tutti i modi possibili, mi piacerebbe che la Fiorentina diventi sempre di più, perché lo è già anche ora, la leader per quanto riguarda il vivaio e la creazione di campioni; la Toscana è sempre stata terra di grandissimi talenti”. I dirigenti viola prendano appunti per il futuro allora.

corrierespione.it

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