Chievo-Napoli. Higuain, tabù trasferta: non segna da nove mesi
È lo strano caso del dottor Gonzalo e mister Higuain: devastante e feroce quando gioca al San Paolo in campionato, ma a secco sugli altri campi di calcio italiani dal 18 gennaio, praticamente un’era geologica fa. Che fame che ha il Pipita che stasera con il Chievo vuole rompere il sortilegio e che nella due giorni in ritiro sul Lago di Garda non ha smesso neanche per un attimo di fare domande sugli avversari che troverà al Bentegodi.
D’altronde, Sarri è stato avvisato da chi di dovere. Solo con Benitez, la fatal Chievo ha donato qualche rogna in meno. Venire in casa dei mussi volanti dell’antica filastrocca recitata dai cugini dell’Hellas, non è mai stata tradizionalmente una trasferta carezzevole. Il tecnico azzurro non intende mutare né pelle né natura del Napoli che ha stritolato Juventus, Milan e Fiorentina. E punta tutto su Gonzalo Higuain che vuole spezzare l’incantesimo negativo, dare un calcio al tabù-trasferta che lo vede paralizzato da tempo inimmaginabile. L’ultima rete più di nove mesi fa, all’Olimpico, quando l’argentino segnò un gol prodigioso alla Lazio. Tredici gare in campionato (più un’altra in Coppa Italia) e 949 minuti giocati senza segnare lontano dal San Paolo. Ma si può, quando si è il più grande di tutti? Sembra una presa in giro, ma il bomber che incanta l’Europa soffre di un male oscuro: in Italia le porte che non sono quelle dello stadio di Fuorigrotta sembrano stregate.
Chievo, per lui, evoca soavi ricordi: qui, il 31 agosto del 2013 ha festeggiato il suo primo gol con la maglia azzurra. Ma Gonzalo sa bene che ha come un tallone d’Achille in miniatura: su 41 gol siglati nel nostro campionato, solo 15 volte ha gioito fuori casa. Avanti Pipita, dunque. Dopo la parentesi in Danimarca, torna a prendersi la maglia da titolare. Sarri lo piazzerà al centro del tridente offensivo completato da Insigne e Callejon.
Già, lo spagnolo: il re di coppe, del bello di notte in Europa League se la passa persino peggio del Pipita: perché anche Callejon, cannoniere del Napoli che domina l’EuroLeague con l’attacco delle stelle, in serie A non va a segno dal 19 aprile a Cagliari. Anche qui un’astinenza lunga 15 partite. Poi, a voler ancor essere più duri nella memoria, l’attaccante spagnolo nel 2015 in campionato ha segnato appena tre reti (Cesena, Fiorentina e appunto Cagliari).
Sembra quasi di essere su Scherzi a parte. La squadra che sogna in grande, si ritrova tremolante quando va lontano dal San Paolo. Ed è chiaro che Sarri deve chiederle un’altra storia, forzando la propria geografia soprattutto mentale.
Il Mattino