MILANO – Gli otto gol segnati dall’Inter sono pochi per poter pensare di restare in vetta alla classifica, dove al primo posto c’è la Fiorentina che ne ha fatti 15 e la Roma – a quota 17 punti come i nerazzurri – che ne ha messi a segno 20. I numeri parlano chiaro: è un’Inter sterile in attacco, solo Bologna (4 gol), Frosinone (5), Verona (7) e Genoa (7) hanno fatto peggio. E l’infortunio di Jovetic, il più prolifico dei bomber interisti con 3 reti, non ha certamente aiutato la squadra di Roberto Mancini ad aumentare il numero di reti segnate. A medio-lungo termine, una manciata di gol non bastano per restare lassù insieme alle grandi. Roberto Mancini lo sa ed è consapevole che la questione è da sistemare in fretta. Il tecnico nerazzurro, che ha costruito una squadra per colpire gli avversari con la forza del centrocampo e dell’attacco non ha, però, ancora trovato la chiave di volta. In tal senso, deve continuare a lavorare – e lo sta facendo – per far rendere al meglio le ali. Che devono iniziare a produrre palloni perché i sogni e le speranze si affloscino insieme all’Inter.
Le note dolenti riguardano: la manovra inefficace a pungere gli avversari, Perisic che a volte si estranea, Ljajic che quando ha giocato non ha fatto quanto gli è stato chiesto. Tutto questo fa si che ad Icardi, l’uomo d’area, non arrivino palloni da trasformare in gol. In questo ‘infausto panorama’ c’è una nota lieta. Si tratta di Jovetic, l’unico in grado di far girare l’Inter, il problema sopraggiunge quando il montenegrino cala, perché quando succede – come contro la Juventus – l’ex City si porta nel limbo l’intera squadra. Sono questi i nodi che il tecnico deve sciogliere al più presto per evitare il flopp.
Intanto, in vista del Trofeo Berlusconi contro il Milan in programma domani alle 18 a San Siro, Mancini, che farà prove tattiche in vista della sfida di sabato a casa del Palermo, ha deciso di mandare in campo i giocatori meno utilizzati in campionato come Kondogbia, Gnoukouri, Ranocchia, Palacio, Bianiany.
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