NAPOLI – Il centrocampista del Napoli, Mirko Valdifiori, ospite negli studi di Sky per l’iniziativa ‘Quasi Amici’, parla della squadra di Maurizio Sarri in questo avvio di stagione. Soffermandosi in particolar modo sul gruppo, sul dualismo con Jorginho che lo costringe in panchina, sui tifosi e anche sulla Nazionale.
“GRUPPO COMPATTO” – “Quello del Napoli è un gruppo compatto che ha iniziato dal primo giorno di ritiro seguendo l’allenatore, cercando di capire quello che lui chiedeva in campo – spiega Valdifiori -. Il mister è riuscito a darci un’identità e stiamo raccogliendo buoni risultati. Adesso però dobbiamo continuare a lavorare. Le sensazioni che ho avuto da Higuain e dagli altri che possono guidare la squadra è che c’è affiatamento nel gruppo, c’è voglia di fare bene, di continuare a stupire e di raggiungere dei grandi risultati tutti insieme, quella è la strada che può darci identità di squadra. In queste ultime settimane stiamo ottenendo buoni risultati ma la strada è ancora lunga e continuiamo a lavorare, guardando partita dopo partita”.
“ANCHE A EMPOLI SONO FINITO IN PANCHINA” – “Il modulo? Con il 4-3-3 hai più soluzioni sugli esterni, con il 4-3-1-2 più soluzioni centrali: però comunque l’idea di gioco del mister è rimasta, con il pressing alto contro gli avversari – continua il centrocampista azzurro -. Abbiamo trovato una solidità di squadra in mezzo al campo. Con Sarri in tre anni abbiamo raggiunto grandi risultati a Empoli, io mi sono sempre fatto trovare pronto quando sono stato chiamato in causa e m’è capitato anche a Empoli di essere rimasto in panchina. Dopo il 5-0 al Bruges in Europa League gli ho dato il cinque, è come se avessimo messo in pratica ciò che ci aveva chiesto: partita dopo partita abbiamo riguadagnato fiducia. Sarri dal primo giorno ha cercato di far capire i propri concetti, quello che faceva Benitez è diverso da quello che faceva Sarri: è un discorso di idea di gioco, ogni allenatore ha le sue e Sarri le ha dovute introdurre”.
“MIO IDOLO VERON. CON JORGINHO NESSUN PROBLEMA” – E’ difficile arrivare a 29 anni in uno spogliatoio come quello del Napoli, ma i giocatori hanno aiutato Valdifiori a integrarsi e inserirsi. “E’ normale che ci sia una sensazione particolare, il giorno in cui arrivai per cambiarmi per fare le visite mediche a Castel Volturno avevo al mio fianco gli armadietti di Higuain e Callejon: anche se sono grandi campioni, sono bravi ragazzi, disponibili ad aiutare in compagno ad inserirsi nello spogliatoio. Il mio idolo? Veron era il mio idolo quando ero piccolino, però giocando poi a calcio, con le dovute proporzioni, nel ruolo che faccio io il modello è Pirlo che è ancora il regista più forte al mondo”, aggiunge il centrocampista del Napoli che non ha nessun problema con Jorginho. “In una grande squadra ci sono grandi giocatori, ben venga il dualismo. Sarri ha detto che partivamo alla pari, chi pensa che sia arrivato a Napoli e debba giocare per forza perché uomo di Sarri finisce con lo sbagliare. Io lavoro per farmi trovare pronto quando verrò chiamato in causa”.
“BUON RAPPORTO COI TIFOSI” – Il centrocampista azzurro ha un buon rapporto con la tifoseria. “Sono in buoni rapporti, a Napoli ho trovato tanto calore della gente anche quando vado al supermercato. L’iniziativa della Pasta Garofalo merita i complimenti, ora che sono a Napoli ho capito quanto sia importante in relazione ai tifosi che vanno allo stadio. Ovvio che ci saranno degli sfottò tra le tifoserie, ma resti tutto nell’ambito del divertimento perché il calcio è un gioco”. Infine Valdifiori parla di Nazionale. “Quando ho esordito è stato un momento indimenticabile, ma passa attraverso il lavoro che faccio a Napoli: se dovesse arrivare tra qualche mese la chiamata, ben venga. Anzi faccio i complimenti ai miei compagni, hanno fatto qualcosa di straordinario. Conte? Per raggiungere grandi risultati bisogna lavorare tanto sul campo, con i risultati si fa con più entusiasmo e poi si festeggia tutti insieme”.
ssc napoli
- Protagonisti:
- Mirko Valdifiori