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Lazio, è Biglia il segreto della rinascita

ROMA – Negli anni Novanta, nella Lazio giocava un certo Vladimir Jugovic. Non un centrocampista centrale appariscente o da prime pagine, ma estremamente importante per l’economia di gioco. Non è un caso che dai suoi compagni Jugovic fosse soprannominato “mezza squadra”. Accanto a lui tutti riuscivano a giocare meglio: dettava i tempi, non si fermava mai e sapeva sempre farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Ecco, nella Lazio di oggi, c’è un altro elemento che potrebbe essere fregiato di quello stesso soprannome: si tratta di Lucas Biglia.

BIGLIA “MEZZA SQUADRA”: RECORDMAN DI PASSAGGI E TOCCHI – Lo ha dimostrato l’anno scorso (soprattutto per le difficoltà incontrate dalla squadra di Pioli durante le partite in cui è rimasto fuori per infortunio) e si è confermato anche in questa stagione. Con lui in campo, tutto diventa più semplice. E non solo per il gol realizzato al Verona (il secondo di Biglia in due presenze in campionato) e il tocco per Parolo in occasione della punizione del 2-1. Sarebbe troppo riduttivo limitarsi solo ai due episodi decisivi che hanno ribaltato il risultato e permesso alla Lazio di vincere contro un avversario che sul proprio campo in campionato non veniva battuto dal 1991. C’è molto di più. Basta dare un’occhiata ai dati di Lucas Biglia nella partita al Bentegodi contro l’Hellas. L’argentino è il giocatore dei 28 scesi in campo ad aver effettuato più passaggi (71), di cui l’88,7% andati a buon fine. Non solo: è anche il giocatore che in assoluto ha toccato più volte il pallone (85). Diventa impossibile, insomma, dare torto a Pioli: “L’importanza di Lucas è chiara, sia per la sua posizione che per il suo spessore. L’argentino fa giocare bene il resto della squadra. Anche senza di lui siamo riusciti a fare bene, ma con giocatori di questo tipo il gruppo sale di qualità”.

PER PIOLI E LA SOCIETÀ, L’ARGENTINO È AL CENTRO DEL PROGETTO – Ecco perché la Lazio in estate non ha ceduto ai corteggiamenti dall’estero, in particolare dalla Premier League. Ha voluto trattenere il suo “Principito”, mettendolo ancora di più al centro del progetto e consegnandogli la fascia di capitano. Un buon mezzo, che però non sarà l’unico. Perché in sospeso c’è sempre quel rinnovo di contratto con relativo adeguamento agli standard dei top player in casa biancoceleste. Ci sono già stati degli incontri interlocutori, ne serviranno ancora degli altri. Ma ciò che fa stare più sereni è che rispetto alla risposta imbarazzata di Shanghai, questa volta Biglia è molto più sereno quando deve parlare del suo futuro: “Una mia partenza? Solo voci, non ho mai detto di non essere felici qui e infatti non me ne sono andato. Le persone sentono i rumors e criticano. Ma io sono ancora della Lazio e voglio fare bene con questa maglia”. Ecco, questa è la risposta che società e ambiente avrebbero voluto sentire anche due mesi fa. Perché con la certezza di avere “mezza squadra” in campo, tutto diventa più semplice.

ss lazio

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Fonte: Repubblica

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