Roma, Garcia tra errori e confusione: Dzeko ‘consigliato’ dai tifosi
ROMA – Alla fine l’ultimo cambio lo hanno quasi imposto i tifosi, che da almeno cinque minuti urlavano il nome di Dzeko. Processi è prestissimo per celebrarne, ma l’indicazione che arriva dal 2-2 contro il Sassuolo pare chiara: l’impostazione di Garcia – a cominciare dal turnover – ha fatto acqua da tutte le parti. In qualche forma l’ha ammesso lui stesso: “Quelli che avevano giocato mercoledì sono andati meglio degli altri”. Ma più che loro, la responsabilità dovrebbe essere di chi li ha mandati in campo. Lo sa anche Pallotta, atteso la prossima settimana a Roma per un primo punto stagionale (e commerciale: in ballo sempre la questione sponsor, in agenda un nuovo viaggio di direttore marketing e a. d. in Turchia per incontrare i vertici della Turkish Airlines) con i dirigenti.
A “PROCESSO” DA PALLOTTA – Dzeko, l’acquisto dell’estate, in panchina per settanta minuti. E inserito quando forse era già troppo tardi. Il primo dei capi d’imputazione per l’allenatore è proprio la gestione del centravanti “che mancava da 10 anni”, come ricorda il presidente. Addirittura a un certo punto il tecnico pareva addirittura intenzionato a inserire Keita, anziché Dzeko, mentre tutto lo stadio invocava il bosniaco. Magari gli avranno fatto cambiare idea, come i venti attacchi dalle fasce e gli otto cross dal fondo per un centravanti che non c’era. Ma grave è anche non aver imparato la lezione dell’anno prima: dopo Roma-City, con il Sassuolo ne cambiò 5 e la partita la riprese per i capelli. Un anno dopo, dopo Roma-Barça, altri 5 cambi: e risultato analogo (2-2). “Alcuni dei nostri non avevano il ritmo partita, c’è troppo squilibrio fisico”, il j’accuse di Garcia, quasi a voler tirare in ballo pure la preparazione atletica. La prossima settimana il presidente Pallotta dovrebbe sbarcare a Roma, e probabilmente chiederà conto dei risultati alterni (3 pari e 2 vittorie nelle prime 5 stagionali) che certo non possono soddisfarlo: l’occasione per parlare anche con Garcia di cosa vada e non vada. Sicuramente la vetta, lontana già 4 punti – anche se siamo solo alla quarta giornata – fa storcere il muso a più d’uno, a Trigoria. E anche la gestione degli uomini non può far sorridere. Lui, Mr. Jim, è convinto di aver messo a disposizione del tecnico una squadra da scudetto. Ora però si aspetta i risultati.
FLORENZI: “CI E’ MANCATO IL 3-2” – “Ci è mancato un gol per fare il 3-2 e vincere la partita, solo questo”. Così Alessandro Florenzi – dall’hotel Minerva di Roma, ospite dell’evento Millepiazze per i nonni d’Italia – sintetizza l’andamento di Roma-Sassuolo. Lui le difficoltà della sua squadra contro le piccole, ormai quasi un dato di fatto dopo i pari con gli emiliani e il Verona e la vittoria sofferta di Frosinone, non li vede: “No, non credo ce ne siano. Noi cerchiamo di affrontare tutte le partite alla stessa maniera, cerchiamo sempre di portare a casa i 3 punti, provando a giocare per vincere. Alle volte purtroppo non succede, dobbiamo fare mea culpa, cercare di trovare gli errori e superarli”. Anche sulla sua esclusione dopo il gol con il Barça l’esterno romanista tiene i toni bassi: “Queste sono scelte che fa il mister, noi dobbiamo solo cercare di farci trovare pronti. Siamo tutti a sua disposizione”. Mercoledì la Samp è già un nuovo esame.
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- Protagonisti:
- Rudi Garcia