Inter, Mancini fa i conti: ”Scudetto? Tra due mesi capiremo”
MILANO – Roberto Mancini ringrazia Marco Fassone per il lavoro svolto, ma sa che lo spettacolo deve continuare: “Spero per lui che possa trovare una soluzione per il futuro. Il nostro progetto va comunque avanti. Conosco il calcio da troppi anni… Il mio lavoro è un altro: allenare”. E, mantenere il primato: “Sarebbe importante continuare a vincere come è accaduto prima del derby, sarà una partita difficile contro il Chievo”, afferma il tecnico, che sulla formazione come da copione non dà indicazioni. L’unico sussulto il Mancio lo ha quando si parla delle convocazioni del Brasile e dell’infortunio di Miranda: “Il Brasile fa i propri interessi, quindi vogliono chiamare i giocatori. Avrebbero, però, dovuto chiamarci per sapere delle condizioni di Miranda”.
E’ stupito del licenziamento del dg Marco Fassone?
“Lo ringrazio per il supporto che mi ha dato, ha lavorato bene, gli auguro le miglior cose per il futuro. Ma ora dobbiamo pensare alla gara di domani”.
La tempistica dell’allontanamento di Fassone può avere ripercussioni su squadra?
“Non conosco nel dettaglio le cose, ripeto: spero per lui che possa trovare una soluzione per il futuro. Il nostro progetto va comunque avanti. Conosco il calcio da troppi anni… Il mio lavoro è un altro: allenare”.
Tornando al campo, ha il timore che gli errori del passato possano tornare?
“Non saprei, vedremo. Pensiamo al match di domani che sarà difficile. Loro sono in salute e giochiamo alle 12.30, un orario nuovo per noi e particolare”.
Lei e Mihajlovic siete sempre amici? Vuole imitarlo dando la formazione?
“Lui ha più certezze di me”, dice ridendo Mancini.
Come preferisce gestire il gruppo dopo queste vittorie? Meglio non cambiare?
“Troveremo le soluzione migliori, ma anche se dovessi cambiare qualcosa la squadra non ne risentirebbe. Tutti sono bravi e non avremmo problemi”.
Jovetic riposerà domani?
“Vediamo, domattina decideremo. Ora non sono in grado di rispondere, vediamo se recupereremo inoltre Juan Jesus e Miranda”.
L’addio di Fassone potrebbe ‘disturbare’ il gruppo?
“La nostra concentrazione è sul campo, sulla gara di domani, sulla squadra. Quello accaduto non deve incidere, dobbiamo cercare di andare avanti facendo del nostro meglio
Dopo la partita contro la Fiorentina gli obiettivi saranno più chiari?
“Credo serviranno almeno 10 partite per capire chi lotterà per lo scudetto. Come sempre, queste sono le tempistiche. Squadre come Juventus e Milan sono abituate a fare un ‘filotto’ di vittorie e quindi torneranno”.
Ranocchia giocherà dal 1′?
“Può essere un’opzione”.
Con l’uscita di Fassone, ora potrebbe avere ancor più poteri?
“Ho il mio ruolo e sono contento di quello che ho”.
Come stanno Miranda e Juan Jesus? Infastidito dalle convocazioni del Brasile?
“Miranda sta lavorando, ma il ginocchio è una parte delicata quindi non vanno corsi rischi. Valuteremo. Decideremo oggi anche per Juan Jesus. Per quanto riguarda il Brasile, ovviamente fa i propri interessi, quindi vogliono chiamare i giocatori. Avrebbero, però, dovuto chiamarci per sapere delle condizioni di Miranda”.
In quale ruolo sarà schierato Perisic?
“L’ho impiegato dietro le punte contro il Milan perché non volevo cambiare modulo, poi sappiamo che lui può giocare meglio come esterno, sia a destra che a sinistra, ma può essere impiegato anche in altre posizioni senza problemi”.
In futuro Brozovic dove potrebbe giocare? Prevedibile come trequartista o come interno di centrocampo?
“Credo più come interno”.
Kondogbia potrebbe giocare più avanti come ha fatto Touré in passato?
“Lui è molto giovane, magari con più esperienza potrebbe fare lo stesso. Yaya aveva tanta esperienza a suo tempo, quando c’ero io, però Geoffrey potrebbe replicare in futuro. Anzi, sarebbe devastante, ma può giocare anche come interno. Ci vuole tempo”.
Cosa pensa della questione stadio? Cosa auspica per l’Inter?
“L’unica cosa che spero come italiano è che tutte le squadre possano avere uno stadio di proprietà, proprio come in Inghilterra. Noi in Italia siamo più indietro. Sarebbe ottimale avere uno stadio proprio, questo è fuori dubbio”.
Inter
- Protagonisti:
- Roberto Mancini