SARRI SI, SARRI NO: I POSSIBILI IMMINENTI SCENARI
Dopo l’inizio raccapricciante del Napoli sono molti a chiedersi se a Sarri vada data fiducia per proseguire il proprio progetto all’ombra del Vesuvio. Secondo il mister ci vorranno tre anni per raggiungere il livello di gioco del ‘suo’ Empoli. Oltretutto, al tecnico partenopeo non interessano i risultati (lo ha detto lui), ma i passi in avanti della squadra. Il problema del Napoli, in effetti, non sono i due miseri punti racimolati in tre partite, ma averli persi contro Sassuolo, Sampdoria ed Empoli. Ora, in sequenza, gli azzurri dovranno affrontare Lazio, Juventus, Milan e Fiorentina (con Carpi infrasettimanale ed Europa League). Dopo questo ciclo, o Sarri svolta o per lui non ci sarà domani. C’è poco da filosofeggiare, nel calcio contano i risultati. E sarà così anche per Sarri. Visto il Napoli arrancare anche al Castellani, soprattutto nel primo tempo, i tifosi si chiedono quando la squadra acquisirà un minimo di identità tattica, solidità difensiva e forma atletica. Il campionato è iniziato per tutte le squadre allo stesso tempo, la piazza partenopea non potrà certo aspettare il miracolo di Sarri in eterno. Ogni allenatore merita del tempo per poter esprimere il proprio credo tattico al meglio, ma crediamo (sperando di sbagliarci) che la strada intrapresa dal tecnico toscano sia irta di difficoltà. Troppi giocatori schierati fuori ruolo, una squadra che produceva fluido calcio offensivo, improvvisamente si è inceppata in attacco dilatando le proprie lacune difensive. In campo, si vedono troppi giocatori con facce tristi e sembrano giocare senza allegria. Alla piazza, poi, non sono piaciute certe esternazioni di un tecnico che dovrebbe comprendere di allenare il Napoli e non una provinciale. Speriamo che mister Sarri ritrovi la bussola e la via giusta, ma restiamo francamente pessimisti.
Se le cose dovessero continuare ad andare male, ancora liberi ci sono alcuni allenatori che potrebbero stuzzicare la fantasia di De Laurentiis (ndr, maggiore colpevole del momento critico che sta vivendo la squadra). Il patron azzurro in estate avrebbe voluto far sedere sulla panchina azzurra Spalletti, Ma il tecnico di Certaldo nonostante il forte corteggiamento del presidente azzurro declinò subito l’invito non convinto assolutamente dalle ambizioni del club. Quindi, a maggior ragione, non crediamo accetti ora. Più o meno vale lo stesso discorso fatto per Spalletti anche per Montella. L’ ‘aeroplanino’ fu interpellato circa la propria disponibilità di accasarsi a Napoli più o meno nello stesso periodo in cui firmava Sarri. Non ci fu accordo, neanche ci poteva essere perché c’era (ed esiste ancora) un contenzioso con la Fiorentina che nel momento in cui dovesse risolversi certamente aprirebbe nuovi scenari anche in ottica azzurra.
Ci sarebbe poi, Mazzarri, vecchio amore di De Laurentiis, ma come si sono lasciati i due è improbabile che si riconcilino. Ci sarebbe Guidolin, a cui De Laurentiis in passato ha offerto la panchina azzurra, un tecnico che ha spesso dimostrato di saper friggere il pesce con l’acqua e che recentemente ha dichiarato di voler ritornare in sella dopo un anno sabbatico… E ci sarebbe soprattutto Cesare Prandelli, un allenatore che Don Aurelio stima molto sia dal punto di vista professionale che tecnico. Ai tifosi azzurri non resta che augurarsi la buona riuscita del disegno sarriano, altrimenti ne vedremo ancora delle belle, o delle brutte…
Vincenzo Letizia