Il colpo sfiorato, accarezzato fino alle 23 del 31 agosto, poi sfumato. Tutta colpa di Soriano. Massimo Ferrero stava per regalare a Walter Zenga un attaccante di alto livello, quel Dimitar Berbatov che l’Italia l’ha più volte sfiorata. Prima per andare alla Fiorentina e poi alla Juve. Storie ed intrecci. Siamo all’ultimo giorno di mercato, la Sampdoria era su Berbatov, lo avrebbe preso nel caso in cui avesse ceduto uno tra Eder e Soriano. Ebbene, il centrocampista stava per andare al Napoli, poi la società azzurra non ha fatto in tempo a depositare il contratto. E così, ecco che anche Berbatov, rinchiuso all’Hotel Parco dei Principi a Roma per tutta la giornata del 31 agosto insieme all’Avvocato Romei (braccio destro di Ferrero), il ds Osti e l’intermediario Riccardo Pecini, ha aspettato inutilmente. E pensare che il bulgaro sarebbe potuto andare alla Samp anche dopo le 23, essendo svincolato. Una volta fatto cassa con la cessione di Soriano, i blucerchiati – società S.p.A – avrebbero preso Berbatov. Contratto di un anno da 1,3 milioni più bonus (il giocatore trattava per arrivare a circa 1,6-1,7 milioni) e opzione per la stagione successiva. Tutto pronto per festeggiare il colpo a sorpresa da regalare a Walter Zenga. E invece no, niente da fare. Perché Soriano è rimasto alla Sampdoria, nonostante una lunga trattativa con il Napoli e la società di Ferrero con la permanenza del centrocampista – avendo già un buco in cassa – non ha avuto la forza economica per prendere Berbatov. Questione di tempo e incastri di mercato che a volte non vanno a buon fine. È andato invece Berbatov, alle 3.30 della notte dell’1 settembre, via dall’hotel Parco dei Principi. Direzione Fiumicino, partenza per Londra. Poi la firma con il Paok, una nuova avventura per un anno (più opzione) a 1,2 milioni più bonus. La Grecia al posto dell’Italia. Tutta colpa del Napoli e di Soriano, protagonista involontario del mancato arrivo di Berbatov alla Sampdoria…
fonte – TMW