Fiorentina, Pradè: ”Troppo scetticismo, siamo competitivi”
FIRENZE – “Non capisco il perché di tutto questo scetticismo, forse è un errore di comunicazione”. E alla fine Daniele Pradè chiarì uno per uno tutti gli aspetti della lunga e calda estate fiorentina. Il pretesto è la conferenza stampa di presentazione del nuovo acquisto Joan Verdù. Il direttore sportivo della Fiorentina, così, torna sui tormentoni estivi. Da Salah a Milinkovic-Savic. Dalla contestazione di una parte della città a Paulo Sousa. “Tic tac, tempo scaduto: valutiamo da clienti, mercato da pezzenti”. Questo lo striscione appeso dal gruppo della curva Fiesole, Marasma 1993, fuori dallo stadio Franchi stamattina. Un chiaro messaggio all’indirizzo della società viola: “Questa società ha dimostrato già il suo valore, investendo in questi anni una cifra come 320 milioni di euro da parte dei Della Valle – interviene Pradè – Siamo una società che programma e la rosa è competitiva. Ci sono pochissimi giocatori che ci hanno detto di no, abbiamo intrapreso un percorso sano legato al fair play finanziario. C’è uno scetticismo troppo grande rispetto a quello che abbiamo costruito, anche negli ultimi anni”. Poi rincara: “Non ci serviva fare un mercato pirotecnico come quello di Milan e Inter, non dovevamo ripartire da zero”. Pradè affronta poi i casi più spinosi. Come quello di Mohamed Salah, finito alla Roma: “Potevamo riscattarlo a gennaio, non in questa finestra di mercato. La FIFA ha concesso un transfer provvisorio al giocatore ma a dicembre si pronuncerà su questo caso”. Poi ammette: “Ho sbagliato a dire a gennaio che sarebbe rimasto di sicuro con noi, ha cambiato idea velocemente e la carta privata l’ha voluta firmare lui. Per noi per è un caso dimenticato, ormai”.
“CON MONTELLA RAPPORTO CORDIALE” – Il diesse viola risponde colpo su colpo a tutte le domande dei giornalisti. Su Vincenzo Montella, che ieri sera è tornato al Franchi in occasione di Italia-Malta: “Tra noi resta un rapporto cordiale, è stato bello ritrovarsi ieri sera insieme anche ad Andrea Della Valle e Mario Cognigni. Sousa però è la scelta giusta”. Su Milinkovic-Savic: “Quando ci ha detto che voleva pensarci, nella nostra sede, abbiamo pensato “e chi se ne frega”. Gli auguro il meglio”. Poi su Joaquin, l’ultimo grande caso. Tornato al Betis di Siviglia: “Non è mai stato messo sul mercato ma la sua volontà era molto forte. Se non ci fossero state le condizioni necessarie, come l’arrivo di Kuba, sarebbe rimasto con noi. Il suo recupero mentale ci sembrava impossibile”. Infine su Mexes, sfumato a un passo dall’acquisto dal Milan: “Avevamo già l’accordo col giocatore e avevamo anche individuato la scuola per i suoi bambini, ma nel corso degli ultimi giorni è cambiato tutto improvvisamente. Non è lui, comunque, il rinforzo per gennaio”. Vista la difesa molto corta.
VERDU’: “STO BENE, SONO PRONTO” – Presentato dunque Joan Verdù, 32 enne trequartista spagnolo: “La Fiorentina per me è una grande opportunità – dichiara in sala stampa – la mia carriera non è finita e sto fisicamente bene. Pronto per allenarmi e giocare. Mi piace giocare dietro alle punte nel 4-2-3-1. Posso dire che ammiro molto Andrea Pirlo, un centrocampista come me. Qui vedo un gruppo unito, come una famiglia”. Poi spiega il perché della maglia numero 21: “E’ un tema delicato per me: 4 o 5 anni fa ero a Coverciano con l’Espanyol e in quei giorni il mio compagno Jarque se n’è andato: il 21 è il numero che portava ed io lo omaggio utilizzandolo adesso”.
Matteo Dovellini
Fiorentina
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- daniele pradè