OBIETTIVO NAPOLI – Azzurri ancora soggetti a blackout. Difesa sempre più allarmante
Cinquantacinque minuti circa di ottimo Napoli non bastano per mettere a referto la prima vittoria della stagione. Ancora una volta la squadra di Sarri è precipitata in uno dei suoi ormai famigerati blackout, che ha consentito alla Sampdoria prima di rientrare in partita, e poi di pareggiare il doppio svantaggio, addensando nuovamente una densa coltre di nubi sugli orizzonti partenopei.
Per tutto il primo tempo, e anche ad inizio della ripresa, gli azzurri avevano proposto una grande prova, fatta di personalità, attenzione, aggressività e, soprattutto, tanta qualità offensiva. Con le loro manovre palla a terra, Insigne e Higuaìn avevano deliziato il pubblico del San Paolo, facendo presagire una domenica sera di totale soddisfazione e divertimento. Il Napoli sembrava poter dilagare, penetrando in qualsiasi circostanza la blanda difesa degli uomini di Zenga, che per tutta la prima parte di gara non sono mai stati capaci di trovare un antidoto per frenare le giocate offensive partenopee. Ma sul 2-0 gli azzurri non sono riusciti a chiudere il match, concedendosi qualche giocata d’accademia di troppo e lasciando pericolosamente la Sampdoria in gara. Così, quando i ritmi azzurri sono calati e la difesa ha ripreso il suo vizio atavico di fare regali agli avversari, soprattutto con un inguardabile Albiol (ma è forse la prima volta?), i valori offensivi dei blucerchiati sono emersi. Muriel ed Eder, con le loro brucianti accelerazioni e con la loro abilità in dribbling, hanno iniziato a creare panico dalle parti di Reina e compagni. Il Napoli non è più riuscito a difendere di squadra, portando il pressing necessario a prevenire le iniziative avversarie. Lasciando tanti spazi e subìto il contraccolpo psicologico dell’avversario improvvisamente in ripresa, la squadra di Sarri non ha saputo riproporre le belle manovre della prima fase di gara, cercando di raddrizzare la partita solo con qualche iniziativa individuale o con azioni forzate, al cospetto di una Samp molto più accorta nella fase finale del match. Anche stavolta, poi, non hanno aiutato le sostituzioni di Sarri: Jorginho, David Lopez e Ghoulam non sono certo gli uomini più adatti a risollevare le sorti di una gara, soprattutto se a disposizione hai elementi molto più determinanti, quali El Kaddouri, Mertens e Gabbiadini, rimasti tutti e tre, per tutto il tempo, in panchina.
Contro la Sampdoria il Napoli ha confermato di non possedere ancora di quella solidità e personalità che possa permettere di raccogliere i frutti prodotti da un attacco comunque al di sopra della media dal punto di vista tecnico. Il centrocampo, quando calano i ritmi, sembra non riuscire a garantire un filtro adeguato nel cuore del campo, mentre la difesa, molto semplicemente, non presenta elementi adeguati ad una squadra che vuole ambire alle zone alte della classifica. Stupisce, ma non più di tanto, che a poche ore dalla fine del mercato De Laurentiis non abbia mantenuto la sua promessa (ma non è la prima volta, dovremmo forse esserne abituati) di voler rinforzare la retroguardia in maniera adeguata. Chissà che stasera, assistendo alle sciagurate disavventure di Albiol e compagni, dentro di sè il presidente non abbia avvertito un sussulto di rimorso. La contestazione a fine gara sì, quella di certo l’ha sentita…