Chievo-Lazio 4-0, crollo biancoceleste. Meggiorini e Paloschi spingono Maran in testa
VERONA – Il Chievo ride, la Lazio non ha neanche la forza per piangere. L’onda lunga di Leverkusen e di un mercato che non ha colmato le lacune evidenti già dallo scorso anno travolgono la formazione di Pioli, Rolando Maran si gusta una sosta di campionato da leader della classifica e conferma la sua tradizione positivissima contro i biancocelesti: il tecnico clivense già ai tempi di Catania aveva rifilato due sonore lezioni ai capitolini (4-0 nel novembre 2012, 3-1 nel febbraio 2014). Un successo netto (4-0), blindato già nella prima frazione e legittimato in una ripresa giocata come se il punteggio fosse ancora in equilibrio: una prestazione solida e spettacolare allo stesso tempo.
SETTE MINUTI DI LAZIO, POI SOLO CHIEVO – L’inizio sembra incoraggiante per i capitolini: Candreva va per i pali da fuori area e Bizzarri risponde presente, poi l’esterno sbaglia clamorosamente il tap-in dopo una respinta dell’ex di giornata su un diagonale potente ma centrale di Keita. I minuti sul cronometro sono sette, la Lazio si ferma qui. Il vantaggio del Chievo giunge al primo squillo in zona gol. Birsa pesca Meggiorini alle spalle di Radu, l’ex Toro stoppa e spara col mancino, la deviazione di Gentiletti spiazza Berisha. La reazione degli ospiti non c’è, ogni filtrante di Birsa mette un attaccante davanti a Berisha: decisive due chiusure di Basta su Paloschi, in mezzo anche un tentativo di Hetemaj ma il sinistro del finlandese è troppo lento per spaventare Berisha. Il raddoppio è nell’aria e si materializza nella maniera forse meno attesa. Angolo per il Chievo, il pallone viene allontanato e rispedito in area con un campanile disperato. Radu osserva, Meggiorini no: incredibile colpo di tacco di controbalzo a servire Paloschi, il centravanti è solo in area piccola e fa 2-0.
IL MONOLOGO PROSEGUE – L’unico moto d’orgoglio è a firma Basta, che si propone palla al piede e scambia con Lulic, arrivando però col passo troppo lungo per calciare. Il primo tempo sfila verso il tramonto, Radu abbatte Meggiorini all’ingresso in area e permette a Birsa di sfoderare la specialità della casa. Punizione a giro col mancino sopra la barriera, Berisha arriva sulla sfera ma se la trascina in porta dopo essersi scontrato con il palo. All’intervallo è 3-0, Pioli decide di sperimentare e inserisce Patric e Morrison. L’ex Barcellona B si presenta con una palla persa in disimpegno, Birsa lancia Paloschi a tu per tu con Berisha, l’attaccante colpisce malissimo e rimanda momentaneamente la pratica del 4-0. Buono spunto di Patric al 10′, cross per l’inserimento di Parolo, girata aerea che Bizzarri devia in angolo con un riflesso sontuoso. Paloschi è scatenato, sfiora il palo con un colpo di testa alla Bierhoff e poi fa impazzire de Vrij e Gentiletti: l’argentino trova la chiusura in extremis in corner. Dalla bandierina il centravanti va a segno, il guardalinee gli nega la gioia della doppietta per un fuorigioco inesistente. Ma l’inerzia del Chievo è inarrestabile. Meggiorini sovrasta Gentiletti su un lancio dalle retrovie, Birsa raccoglie la spizzata, alza la testa e spedisce Paloschi a sparare sotto la traversa il pallone del poker. Il finale è col freno a mano tirato, la festa del Bentegodi può cominciare in largo anticipo. Il Chievo ha di che ridere, la Lazio è tutta nella faccia, preoccupata e sconvolta, di Stefano Pioli.
CHIEVO-LAZIO 4-0 (3-0)
Chievo (4-3-1-2): Bizzarri 6.5; Frey 6.5, Gamberini 6.5, Cesar 6.5, Gobbi 6.5; Castro 7, Rigoni 6.5 (28′ st Cacciatore sv), Hetemaj 7; Birsa 8 (36′ st Pepe sv); Meggiorini 8 (42′ st M’Poku sv), Paloschi 8. (Bressan, Seculin, Dainelli, Mattiello, Sardo, Christiansen, Damian, Inglese, Pellissier). All.: Maran
Lazio (4-3-3): Berisha 5; Basta 6 (1′ st Patric 5), de Vrij 4.5, Gentiletti 4.5, Radu 4.5; Parolo 5, Cataldi 5, Lulic 5 (1′ st Morrison 5); Candreva 5 (14′ st Anderson 5), Keita 5, Kishna 5. (Guerrieri, Braafheid, Hoedt, Konko, Mauricio, Mauri, Milinkovic-Savic, Onazi, Oikonomidis). All.: Pioli
Arbitro: Di Bello
Reti: 12′ pt Meggiorini, 30′ pt Paloschi, 45′ pt Birsa, 23′ st Paloschi
Ammonito: Cataldi
Recupero: 2′ e 2′
Fonte: Repubblica