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Roma, Balzaretti annuncia il ritiro. Ma resta nella società

ROMA – Più determinato, che commosso. Più riconoscente, che dispiaciuto per l’addio al calcio giocato. Per Federico Balzaretti è tempo di una nuova avventura: l’infortunio di pubalgia lo ha costretto a dover rinunciare alla professione di calciatore dopo mesi di calvario. Il suo “valore sopra la media”, dal punto di vista umano – come sottolineato in conferenza stampa dal dg Baldissoni – gli ha però permesso di proseguire il rapporto professionale con la Roma, seppur con un’altra mansione: da coordinatore dei calciatori inviati in prestito dalla società giallorossa.

“La prima notizia che devo dare è che smetterò col calcio giocato – le parole dell’ex terzino sinistro nella sala stampa di Trigoria – una decisione difficile ma obbligata. Dentro di me sapevo che la gara col Palermo sarebbe stata l’ultima e porterò dietro quel bel ricordo per sempre. Ringrazio la mia famiglia, tutti quelli che hanno condiviso il mio percorso e tutte le squadre per cui ho giocato. Spero di aver lasciato qualcosa di bello, come persona e come calciatore, ai miei compagni e ai tifosi, che sono il motivo per cui facciamo questo lavoro”. Elegante nel suo completo color vinaccia, Balzaretti ha elargito sorrisi a tutti, dispiaciuto per dover rinunciare alla sua passione, il campo, ma stimolato da ciò che lo aspetterà nei prossimi mesi: “Le motivazioni sono tantissime, rimanere nel calcio è ciò che desidero. Mi occuperò dei ragazzi che ora sono fuori in prestito: il futuro di un giocatore dipende dai 2-3 anni successivi al settore giovanile e cercherò di instaurare con loro un rapporto diretto, cercando di essere un punto d’appoggio. Il progetto Roma – continua Balzaretti – si sta ingrandendo sempre di più e devono avere l’impressione che la Roma li osservi tutti i giorni: si devono sentire parte di questo club anche se sono fuori”.

Tredici gli anni in Serie A, tra Torino, Juventus, Fiorentina, Palermo e Roma. Dal 10 novembre 2013 ha dovuto attendere il 3 aprile 2015 per tornare in campo (con la Primavera) dopo l’operazione a Boston per tentare di risolvere la pubalgia. Infine, l’ultima apparizione all’Olimpico il 31 maggio scorso contro i rosanero, sua ex squadra. Per Federico Balzaretti, ora, è tempo di dedicare le proprie qualità alla disponibilità del club che, come ha  lui stesso affermato, “è stato fantastico. Poche società si sobbarcano le spese per un giocatore che non scende in campo per un anno e mezzo. Sono stato trattato come uno di famiglia e sono pieno d’orgoglio perché questa proposta significa che sono stato apprezzato e ho lasciato un ricordo importante”. Vero, lo conferma anche Baldissoni: “Il fatto di esserci è stato di incredibile importanza per la squadra negli ultimi mesi, e a noi non è sfuggito. La sua presenza in quel momento ha dato molta forza a chi magari aveva bisogno di ulteriori stimoli e rassicurazioni, la sua esperienza e il suo carisma sono stati qualcosa di inestimabile e abbiamo proposto a Federico di portare quel contributo di valori che non possono non essere graditi alla società, che sta cercando di crescere e di migliorare”.

A migliorare, secondo il 33enne – salutato su Instagram dai compagni Castan e Iturbe – è anche la rosa della squadra, con gli innesti di Dzeko e Salah: “Si sta lavorando per colmare il gap con la passata stagione, la società si sta muovendo bene. La crescita deve riguardare l’intero ambiente. Sabatini? Consigli non me ne ha dati ma mi ha detto che avrà bisogno della mia collaborazione, lo ritengo il più bravo direttore sportivo che c’è al momento”. In attesa di pensare al futuro, che lo impegnerà anche nel corso che inizierà a Coverciano nel mese di settembre, per calcare le orme dello stesso Sabatini, Balzaretti si concede un flashback su uno dei momenti più emozionanti della sua esperienza nella capitale, il gol nel derby del settembre 2013: “Qui a Roma è la cosa che resterà più a memoria della gente. Ma fare una classifica dei ricordi è difficile”. Difficile, invece, sarà per lo spogliatoio fare a meno di un collante così importante per le relazioni umane tra i singoli elementi del gruppo: niente, però, vieta un ricongiungimento delle strade: “Se avrò un ruolo in prima squadra? Non lo so, ma nell’immediato non me la sentirei perché sono troppo coinvolto. Nella vita bisogna diventare bravi e fare esperienza. Io ora non sono bravo, spero di diventarlo: mi auguro di essere all’altezza del compito un giorno, ma in questo momento non è un obiettivo”.
 

as roma

serie A
Protagonisti:
federico balzaretti
Fonte: Repubblica
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