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De Laurentiis e la Lega, un feeling mai nato

DeLaurentiisIl procuratore della Figc Palazzi ha aperto un’inchiesta dopo le dichiarazioni del presidente Aurelio De Laurentiis in cui ha definito Beretta un personaggio al guinzaglio di Lotito. Non c’è stata alcuna reazione ufficiale da parte della società. “Vado avanti per la mia strada, non ho paura delle conseguenze”, avrebbe confidato il patron ai suoi collaboratori. Al massimo potrebbe capitargli un’inibizione per qualche settimana, non è un problema per De Laurentiis che è fatto così: “Quando c’è da accusare, accusa”. La storia di De Laurentiis nel mondo del calcio in tal senso è ricca di episodi: quattro anni fa ad una cena al ristorante milanese “Da Berti” De Laurentiis sbirciò che la Lazio avrebbe guadagnato più del Napoli sui diritti televisivi e la discussione passò ai pugni. Qualcosa scappò al presidente del Napoli, qualcosa si beccò in faccia il numero uno laziale. Sempre nel 2011 è storica la sua fuga in motorino alla cerimonia di presentazione dei calendari. A settembre 2013 De Laurentiis chiese a Beretta di presentare le carte per uscire dalla Lega a causa della richiesta delle piccole società di guadagnare più dei top club. Tre mesi fa la battaglia persa sui posticipi della penultima giornata, si chiedeva la contemporaneità di Juventus-Napoli e Roma-Lazio. Lo strappo decisivo è avvenuto lo scorso giugno. De Laurentiis chiedeva la Serie A a 18 squadre, Lotito confermava lo schema a venti. “A chi dobbiamo aspettare? Di quali voti hai bisogno? Con chi ti sei messo d’accordo?”, accusava De Laurentiis. Il fronte si rompe, De Laurentiis rivaluta la politica calcistica della controparte, quella che fa capo alla Juventus. “Io e Agnelli abbiamo proposto la giusta ristrutturazione della Lega ma non vogliono ascoltarci”. Il passo è fatto, Lotito è ora il suo miglior nemico.

Il Mattino

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