Un centimetro e mezzo di materiale ferroso e schegge di vetro ben adagiate sul fondo di un secchiello di plastica. Ci sono voluti due giorni per setacciare il prato del San Paolo filo d’erba per filo d’erba. Dodici ore di lavoro tra sabato pomeriggio e domenica mattina onde evitare di svolgere il lavoro nelle ore di massima calura. Metal detector e operatori di una ditta specializzata di Roma che opera su campi e litorali alla caccia di oggetti metallici di valore smarriti o con l’obiettivo di bonificare un territorio dal metallo. Alla fine il prato è stato consegnato senza viti, bulloni, filamenti di ferro, forcine e vetri che mettono a repentaglio l’incolumità dei calciatori. «Avevamo ragione – dice Giuseppe Gomez di Fast Forward, organizzatore del concerto di VascoRossi–noi organizzatori ed il Comune di Napoli siamo stati al centro di dure polemiche da parte di chi non voleva ammettere che la musica e il calcio, anche grazie alla nostra professionalità, possono serenamente convivere nello stesso impianto. Abbiamo sfatato nel migliore dei modi questo ingiusto pregiudizio». Ora la palla passa alla Veragency di Nicola Lino, organizzatore del concerto di Jovanotti del 26 luglio. Ottimi rapporti tra i rispettivi agronomi: Mori, Striano e Formisano per il concerto di Vasco ed il prof. Alberto Cappelletti dell’organizzazione legata a Jovanotti. «Il Napoli può star tranquillo – commenta Lino – utilizzeremo le stesse tecniche. La bonifica successiva? Abbiamo speso sessantamila euro per la cura del prato non saranno 2.000 euro di bonifica a farci cambiare idea». E quindi sul preziosissimo prato di Fuorigrotta ci sarà lo scalping che ha portato l’altezza del prato quasi a quota zero, la sospensione dell’irrigazione che ne ha causato una controllata forma di quiescenza e soprattutto il tnt termoisolante tra pia stre metalliche e manto erboso che ha impedito a prato e radici di raggiungere temperature per loro insopportabili. «Quello di Vasco al San Paolo è stato l’unico concerto italiano in uno stadio in conseguenza del quale non è stato necessario rizollare un solo mq di prato – aggiunge Gomez – Questo risultato unico ma per noi non sorprendente è il fiore all’occhiello di un evento che è stato un enorme successo di pubblico e una grande festa per la città di Napoli». E Lino chiosa: «Napoli ha perso troppe occasioni uscendo dal giro dei concerti. È ora di rinverdirne la cultura». Al momento nessun incontro con la società di De Laurentiis. Il 21 partirà l’allestimento, il 22 il montaggio del palco (sotto i distinti), il 26 il concerto per il quale si prevedono 30.000 spettatori (ore 16 apertura dei cancelli per il prato, ore 17 percurve, Posillipo e Nisida), il 28 la riconsegna.
Il Mattino