Khedira si presenta: “Juve al top, sogno una finale contro il Real Madrid”
TORINO – Ieri Dybala, oggi Khedira, domani Mandzukic, venerdì Zaza: la Juventus presenta i suoi nuovi gioielli. Conta le ore che mancano all’adunata, che scatterà alle 8 di giovedì (ma i nazionali arriveranno soltanto il 20 e i reduci dalla Copa America intorno al 27, salvo ritardi sudamericani…). E intanto cerca le ultime tessere per il mosaico di Allegri: un trequartista o un attaccante esterno in grado di portare fantasia e un rinforzo per la difesa. Per il primo dei due, il nome più o meno nuovo è quello di Pedro, per adesso soltanto una pura ipotesi. Ieri Luis Enrique lo ha in un certo senso congedato dal suo Barcellona: “Io non obbligo nessuno a restare, però c’è una clausola rescissoria”. Già, ma il valore sarebbe sceso da 150 a 30 milioni. Su Pedro c’è soprattutto quel Chelsea che se metterà le mani sullo spagnolo libererà Cuadrado, il nome al momento più caldo in corso Galileo Ferraris. Per la difesa, invece, si seguono diversi profili: i centrali Savic (Fiorentina), Nastasic (Schalke 04) e Rudiger (Stoccarda), il terzino sinistro Alex Sandro (Porto) e il terzino destro Aurier (Psg).
KHEDIRA: “JUVE IN QUOTA REAL, TRA LE PRIME QUATTRO D’EUROPA” – “La Juve può salire in vetta all’Europa. Certo, ci sono molte variabili che possono incidere: la forza, la forma fisica, la fortuna. Ma questa è una delle quattro squadre più forti della prossima Champions League”. Parole e musica di Sami Khedira, al suo primo vero giorno da juventino. Riga in mezzo e sorriso di ordinanza, il tedesco ingaggiato a parametro zero dai bianconeri si presenta ai media e ai suoi nuovi tifosi leggendo un messaggio in italiano scritto – dice lui – di suo pugno: “Salve a tutti, è una grande soddisfazione essere qui, ho grande rispetto per la vostra lingua e voglio dimostrarlo. Come sapete, vengo dal Real Madrid. Al mondo ci sono pochi club di questo livello: la Juve è uno di questi, una società con una grandissima storia, tifosi affettuosi e un’eccellente organizzazione. Qui sono passati giocatori eccezionali come Del Piero, Roberto Baggio, Pirlo, Deschamps, Zidane, Nedved, Platini, Kohler e Zoff. Prometto il massimo impegno per continuare la grande storia di questo club. Fino alla fine, forza Juventus”.
“AVEVO BISOGNO DI UNA NUOVA SFIDA” – Khedira è sembrato subito molto determinato e preparato: ha pesato bene le parole, consolidando la sua immagine di grande professionista. “Avevo bisogno di una nuova sfida”, dice l’ex Real. E’ la stessa dichiarazione fatta da Pirlo nel suo primo giorno ai New York City Fc: “Quando ho scelto la Juve non sapevo ancora che Andrea sarebbe andato via. Sarebbe stato bello giocare insieme, Pirlo merita grande rispetto, ma credo che qui ci siano molti altri elementi importanti”. Non vive il trasloco dalla Liga alla Serie A come una sorta di retrocessione: “Non è vero che ho lasciato il Real Madrid per via dello stress: lì ho trascorso cinque anni bellissimi. E non è vero che il calcio italiano sta attraversando una fase negativa. E non penso che questo sia un campionato inferiore agli altri. Qui ci sono tante squadre importanti ed il livello tattico è molto alto”.
“LA CRESCITA DI MORATA? IMPRESSIONANTE” – Khedira spera di ripetere la recente parabola di Morata, con buona pace della loro comune ex squadra: “Ho giocato con Alvaro per tre anni, era molto giovane e a volte un po’ ingenuo. La Juve ha svolto un ruolo fondamentale per la sua crescita. In semifinale di Champions Morata mi ha impressionato: non solo ha segnato due gol ma era molto attivo, coinvolto dalla manovra. Se vorrei giocare una finale di Champions contro il “mio” Real? Sarebbe un grande sogno, ma bisognerà lavorare duro, con la testa e il cuore. La mia filosofia è dare sempre il massimo per cercare di vincere tutto”. Il nuovo numero 28 bianconero (“ho sempre avuto questo numero, fin dai tempi dello Stoccarda, il mio primo club”) è consapevole che i suoi trascorsi madridisti non bastano per assicurargli il posto fisso in bianconero: “Se sarò titolare? No, quel ruolo non viene mai regalato. Qui c’è molta concorrenza e il reparto di centrocampo è molto forte. Sarà bello contendere ai miei compagni il posto”. I vari Marchisio, Pogba, Vidal e Pereyra sono avvertiti.
“STO MOLTO BENE, E LO DIMOSTRERÒ” – Se è in forma, Khedira è uno dei migliori centrocampisti al mondo. I suoi problemi sono cominciati nel novembre 2013, quando ha subito la rottura del crociato destro durante un’amichevole tra Germania e Italia: “Colpa di un contrasto con Pirlo? No, quel problema me lo procurai praticamente da solo. A proposito, è bellissimo essere paragonati ad Andrea, un giocatore fantastico”. Da allora il tedesco di origini tunisine non è mai tornato sui suoi standard abituali, finendo per giocare con il contagocce. L’ultima apparizione ufficiale risale al 25 marzo scorso, ma Khedira assicura di essere abile e arruolabile: “Mi sento molto bene. Mi sono allenato in vacanza. Ho lavorato sulla resistenza e sulla tenuta fisica con un personal trainer”.
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- sami khedira