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Emery e quel no a De Laurentiis: “A Napoli si può crescere, ma la priorità era la Champions”

Un allenatore giovane e vincente. Emery è diventato nel giro di un paio di stagioni un mago della panchina, tra i più apprezzati e richiesti in Europa, grazie alle grandi imprese a Siviglia. Carriera precoce, che Emery stesso ha raccontato sulle pagine del Corriere dello sportIo faccio l’allenatore perché vivo il mio lavoro con passione. A 32 anni ad allenare in Segunda B (terza divisione), poi Almeria e Valencia. Undici anni dopo sono alla quarta partecipazione in Champions League e con due titoli di Europa League in tasca“.

Qualche battuta sulla scelta di rimanere a Siviglia, Emery era appetito da tanti club: “Ammetto che ho avuto la possibilità di andare ad allenare altre squadre e sono consapevole che nel calcio bisogna sempre tenere la porta aperta per continuare a crescere, ma anche qui a Siviglia posso farlo. Ci siamo qualificati in Champions League e insieme al Barcellona siamo l’unica squadra spagnola che giocherà una finale ad agosto“.

De Laurentiis ha provato a portarlo a Napoli, vi abbiamo raccontato la trattativa. Adesso lo fa lui: “Io sono riconoscente al Siviglia, lo rispetto e ringrazio per l’interesse dimostrato da altre società, anche perché conoscere gente del calcio è sempre importante, è una cosa che ci arricchisce e De Laurentiis è un presidente che ha manifestato un grande interesse per me e per il mio lavoro: mi ha fatto piacere conoscerlo, abbiamo avuto un bel colloquio. Questo ha provocato un dibattito qua a Siviglia, e il Napoli offre molto a un allenatore per crescere: un campionato che mi attrae, una squadra con buoni giocatori, alcuni di loro li conosco. De Laurentiis è un uomo che ha riportato in alto il Napoli, gli manca solo un pizzico per stare nell’elite del calcio. Forse il futuro ci riserverà un’avventura assieme a Napoli, ma adesso non era il momento di lasciare Siviglia: la mia priorità era la Champions e il Napoli non me la dava”.

gianlucadimarzio.com

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