CORRIENTES Don Diego detto Chitoro era di Esquina, Corrientes, 20 mila anime, quasi al confine con il Paraguay, a nord-est. Aveva sposato Dalma, detta Tota, negli anni 50. Ma Corrientes era una delle zone più povere del Paese. Così la Tota si era trasferita a Buenos Aires da sola nel 1955 con Ana, la figlia maggiore. Sapeva che nella sua provincia non c’era futuro. Quando si sistemò a Villa Fiorito, in una zona nota come Cuartel Noveno, nel distretto di Lomas de Zamora, vicino al Riachuelo, chiamò il marito, che era rimasto a Esquina con Rita, la seconda figlia. Chitoro trovò subito lavoro in una fabbrica di macinazione di ossa che oggi non esiste più, la Tritumol. Guadagnava poco, e allora spesso faceva gli straordinari. E la signora Tota risparmiava più che poteva. Così nacquero in serie Maria Rosa e Lilli, e Diego nel 1960, Raùl (detto Lalo) nel 1966, e Hugo nel 1969, quando Diego entrò nelle Cebollitas. E infine arrivò pure Claudia. Viveano in 3 stanze in una piccola casa in mattoni, dipinta di bianco, con la calce, dietro la quale s’intravedeva una latrina in legno. Ma dignitosamente, del loro lavoro. Diego, che da un po’ di giorni era già a Baires con le figlie Dalma e Gianinna, e l’ex moglie Claudia Villafane, visto che da 3 settimane il papà era in coma indotto, può andar fiero del Chitoro.
La Gazzetta dello Sport